Lo
Sport a Catania
Lo
sport dei catanesi è in continua evoluzione. Oggi presenta sprazzi di
salute e nell’ambito dell’impiantistica e della
promozione degli eventi c'è grande fermento.
L’Amministrazione e tutti gli Enti pubblici preposti, hanno manifestato
sensibilità nei confronti di tutte le discipline, dimostrando di poter
avere un ruolo determinante nel
processo evolutivo delle stesse, come nel caso del recente
passaggio di consegne nell’ambito calcistico dalla famiglia Massimino,
che tanto ha dato al calcio etneo, alla Famiglia Gaucci, scesa
appositamente da Perugia per risollevare le sorti del calcio locale.
La storia dello sport catanese è ricca di pagine memorabili. In molti abbiamo vissuto i grandi momenti della prima
promozione in A del Catania (quella dell’estate del '54 ) quando la gioia
popolare esplose in modo incredibile col famoso corteo da Giarre a
Catania.
Quelli erano da considerare ancora tempi eroici. Non c’erano molti
mezzi, neppure di trasporto, non c’erano i mass media e soprattutto non c’era
la TV che dava ampi resoconti sulle manifestazioni calcistiche. Così gli sportivi si
recavano in massa nelle strade
a vedere i loro beniamini. Erano i tempi dei presidenti Michisanti
e
Marcoccio, grandi pionieri di un calcio ancora privo di tossine.
Abbiamo poi
vissuto le promozioni del '60 del '70 che rappresentarono per Catania un
grande salto nel calcio che contava. Chi può dimenticare le pagine epiche
scritte negli anni '60 da Carmelo Di Bella , da Prenna,
Vavassori, Danova, Cinesinho, Facchin tanto citare i più rappresentativi, e
da molti altri atleti che hanno dato lustro alla città, come Pietro
Anastasi,
eroe degli anni '70 e primi anni '80, frutto del lavoro fatto
dalla famosa Massiminiana dei fratelli Massimino.
E poi ancora i derbies, che a quel
tempo si svolgevano tutti nella massima serie, e le infuocate partite con l’Inter
di H. Herrera, con la Juve di Sivori; come scordare l’ultima
pagina memorabile del calcio catanese, la promozione in Serie A nell’anno
'82, raggiunta alle 19.45 del 25 giugno, al 90° minuto dell’ultima partita di spareggio
all’Olimpico per la quale i tifosi catanesi trasmigrarono in massa,
soffrendo fino all'ultimo l'altalenante gioco
di incertezze, ansie, capovolgimenti fronte, prima della entusiasmante
vittoria
finale?
Adesso
aspettiamo che finalmente i Gaucci possano fare sbarcare la città nel
calcio che conta, ci crediamo.
Un'altra pagina di grande sport che la
città di Catania ha vissuto in modo intenso è stato il trionfo della
Pallavolo con la gloriosa Paoletti di Carmelo Pittera e del compianto
Prof. Abramo. Quello fu, per il periodo in cui accadeva, un
fenomeno che
mobilitò parecchie persone e che rappresentò per Catania una pagina
memorabile. La squadra era formata da autentici campioni. Chi non ricorda
Toni Alessandro,Nello Greco, catanesi veraci, il bulgaro Koritarov
e poi Nassi,
Scilipoti? Questo quintetto mise sotto torchio le migliori squadre del
tempo: dalla Panini di Modena, alla Federlazio, all’Alpitour Cuneo, il Padova,
la Lubiam Bologna. Nel glorioso Palazzetto di Piazza Spedini lo scudetto,
dopo anni di duro lavoro arrivò puntuale. Catania per circa dieci anni
disse la sua autorevole parola nell’olimpo del volley italiano, arrivò
in semifinale di Coppa Europa, esportò grandi campioni come Maurizio Ninfa, che poi diede il suo contributo al Parma nella vittoria
dello
scudetto e la conquista della Coppa dei Campioni. Il prof. Pittera,
coronò il proprio
sogno con l’affidamento da parte della Federazione della guida della
Nazionale Italiana, che quell’anno arrivò al terzo posto ai Mondiali, (cosa mai
accaduta per il volley Italiano di quegli anni), grazie, tra l'altro, a
giocatori come Alessandro e Greco e tanti atleti che tanto hanno
dato alla storia della pallavolo catanese.
Ricordiamo
ancora, per il volley femminile, la famosa Torre Tabita allenata dalla Sig.ra
Pizzo, con l’apporto in squadra delle figlie Tiziana e Donatella .
Gli
sports acquatici hanno avuto ed hanno a tutt’oggi una ottima tradizione a
Catania. Si ricordano la Nuoto Catania dei fratelli Arnaud,
la Poseidon e adesso la meravigliosa Orizzonte, che hanno coperto la città di scudetti,
trofei e medaglie e dato tanti giocatori e giocatrici alle varie Nazionali.
Ricordiamo altresì la meravigliosa affermazione ai mondiali di Perth, in
Australia, dove le atlete catanesi ebbero modo di mettersi in luce nella
squadra di pallanuoto femminile segnando pure dei goal decisivi. La città
ha avuto pure la soddisfazione di avere il primo arbitro catanese di
pallanuoto in serie A, Mauro Sammarco apprezzato atleta della Nuoto
Catania.
Per
il Basket non abbiamo una grande tradizione: ci limitiamo a
menzionare lo Sport
Club allenato dal prof. Santi Puglisi che poi emigrò a Roma per allenare
una squadra locale e diventò allenatore delle squadre Nazionali.
Il
Rugby ha mostrato,
invece, a cavallo tra gli anni '60 e '70, fino alla fine degli
'80 ,
un periodo florido con l’Amatori Catania, la Zagara,il Cus
Catania, e messo in evidenza personalità come Turi Giammellaro, Benito Paolone
che hanno contribuito notevolmente a fare la storia del rugby catanese. In quel periodo
ci furono dei buoni giocatori come i fratelli Di Maura, Catotti, Trovato,
Petralia,
Trebar, i quali calcarono i campi di serie A per circa dieci anni.
Molto
importante fu lo scudetto
vinto qualche anno fa dal Cus Catania di Hockey su prato sport molto meno
seguito delle altre discipline, ma pur sempre valido nel contesto sportivo
della città.
Un
cenno pure per il pugilato per un personaggio storico come Florio, la
lotta
greco romana rappresentata da Caruso, Ventimiglia e il mai dimenticato
Totò Strano, nonché Fiducia e l’ottimo Tosto.
Adesso c’è solo un augurio da fare: che della Catania sportiva a
qualsiasi livello si parli ancora. L’ottimismo è d’obbligo.
Raffaello Brullo
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