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L’ETNA UFFICIALMENTE CANDIDATO ALLA "WORLD HERITAGE LIST"
Al via l’iter di valutazione, si concluderà nell’estate del 2013

L’Etna è ufficialmente candidato per entrare a far parte della “World Heritage List” dell’Unesco, dunque a diventare un sito naturale del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il direttore generale del Ministero dell’ambiente Renato Grimaldi, dopo averne ricevuto formale comunicazione dal direttore del Centro del Patrimonio Mondiale Unesco di Parigi, l’indiano Kishore Rao, ha a sua volta informato l’Ente Parco, insieme a una nota di congratulazioni. E’ stato infatti il Parco dell’Etna a proporre la candidatura del “Monte Etna” e a preparare il relativo dossier (ed è la prima volta in assoluto di un Parco italiano per una candidatura tra i siti naturali), poi fatto proprio dal Ministero dell’Ambiente, che come vuole la procedura lo ha formalmente presentato al Centro del Patrimonio Mondiale.
Il commissario straordinario del Parco Ettore Foti esprime la sua grande soddisfazione: “Siamo lietissimi e onorati di potere annunciare l’accettazione del dossier di candidatura, presentato dal Parco dell’Etna, per l’inserimento del nostro Vulcano tra i siti naturali patrimonio dell’Umanità. E’ un ulteriore, fondamentale passaggio di un iter che cercheremo di condurre felicemente in porto, con il sostegno concreto innanzitutto di tutti gli enti e delle istituzioni locali, delle organizzazioni imprenditoriali e di categoria, delle associazioni e della società civile, del mondo della scienza e dell’informazione, per raggiungere un risultato storico molto importante sia per l’immagine, che per lo sviluppo turistico e la crescita non solo del territorio etneo e delle sue comunità, ma di tutta la Sicilia, di cui l’Etna è uno dei simboli per eccellenza”.
L'assessore al Territorio e Ambiente della Regione siciliana Sebastiano Di Betta commenta: “L’accettazione della candidatura nella World heritage list è un riconoscimento alla valenza internazionale di un bene ambientale come l’Etna  che è emblema della nostra terra nel mondo.  Un sito unico, che racchiude in sé caratteristiche naturalistiche, ambientali, paesaggistiche e culturali di enorme rilevanza. Questo riconoscimento – aggiunge Di Betta - è un merito che va ascritto alla programmazione messa in campo dal Parco del’Etna. Da parte nostra confermiamo il pieno sostegno di tutti i dipartimenti dell’ Amministrazione regionale”.
Soddisfazione è stata espressa  anche dal dirigente generale dall’Azienda foreste demaniali e del Corpo forestale, Piero Tolomeo. In particolare, nella lettera del direttore Kishore Rao, si evidenzia che “la candidatura del Monte Etna ha soddisfatto tutti i criteri tecnici evidenziati nelle Linee Guida, relativamente al controllo della completezza della candidatura stessa alla lista del Patrimonio dell’Umanità”. Comincia dunque la “corsa” dell’Etna verso un traguardo atteso da molti anni. Inizierà da subito il procedimento internazionale di valutazione, che sarà curato dall’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della natura, massimo organismo nel settore specifico) e avrà una durata di circa 14 mesi, articolandosi in varie fasi successive, con scadenze ben definite fino alla decisione finale, prevista tra giugno e luglio del 2013.

 

 

L’ETNA INSERITO NELLA "LISTA PROPOSITIVA" PER IL PATRIMONIO MONDIALE DELL'UNESCO


 L’Etna è stato ufficialmente inserito nella Lista propositiva (“tentative list”) dei siti naturalistici per il Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La candidatura, da tempo lanciata dal Parco dell’Etna e sostenuta con forza dal Ministero dell’Ambiente e dall’IUCN (l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), è stata iscritta dalla Delegazione permanente italiana presso l’Unesco il 26 gennaio scorso. Della tentative list fanno parte quei siti che gli Stati proponenti ritengono di eccezionale valore universale e quindi adatti per il successivo inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, la “World Heritage List” dell’Unesco.

“Si tratta del primo, positivo passaggio di un iter che sarà ancora certamente lungo e complesso, ma anche del riconoscimento formale da parte del Ministero dell’Ambiente del valore “universale” di un sito come l’Etna, simbolo dell’Italia nel mondo e straordinaria attrazione turistica per le sue peculiarità naturalistiche e culturali”, sottolinea con grande soddisfazione Ettore Foti, commissario straordinario del Parco dell’Etna.
Ed è anche il primo traguardo di un percorso avviato alcuni anni addietro, i cui protagonisti attivi, insieme al Parco, sono la Regione Siciliana, la Provincia Regionale, i Comuni del territorio, le associazioni, le forze culturali, le istituzioni e gli altri attori locali, impegnati per raggiungere un obiettivo che avrebbe formidabili ricadute per il territorio in termini di immagine, di promozione e di fruizione turistica, di crescita economica. L’Assessore Regionale del Territorio e Ambiente Gianmaria Sparma ha accolto con soddisfazione la notizia e ha assicurato pieno sostegno per raggiungere celermente l’obiettivo finale, cioè l’inserimento dell’Etna nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
L’idea di un percorso comune tra istituzioni e società civile era stata di recente rilanciata dal Parco, da Legambiente, dalla Sovrintendenza di Catania, dall’Azienda Foreste e dalla Fondazione Unesco Sicilia in un incontro organizzato nell’ambito della manifestazione “Salvalarte Sicilia”. “Finalmente l’Etna entra nella lista propositiva, abbiamo raggiunto il primo obiettivo importante – commenta Gianfranco Zanna, responsabile per i Beni Culturali di Legambiente e del progetto Salvalarte – Adesso tutti insieme dovremo rimboccarci le maniche per far sì che il grande vulcano, che rappresenta un unicum di straordinario interesse scientifico e naturalistico, venga dichiarato in tempi brevi Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

LA MOTIVAZIONI - Come si legge nella scheda del sito ufficiale dell’Unesco, ecco le “motivazioni di eccezionale valore universale” alla base dell’inserimento dell’Etna nella lista propositiva:
“L'Etna è più alto vulcano attivo d'Europa, uno dei più grandi e attivi in tutto il mondo e offre diverse bocche che comprendono una vasta gamma di caratteristiche vulcaniche di facile accesso da parte dei visitatori e dei ricercatori;
Mount Etna is the most active, the highest one volcano in Europe, one of the largest and active in the world and it provides several vents comprising a large range of volcanic features easy to be accessed by visitors and researchers.Mount Etna has erupted many times in human history; its intense and persistent volcanic activity is at the base of myths, legends and naturalistic observation since classic times.l'Etna ha eruttato molte volte nella storia umana, la sua intensa e persistente attività vulcanica è alla base di miti, leggende e osservazione naturalistica sin dai tempi classici. Consequently Mount Etna has been known, studied and visited by innumerable scientists and tourists from all around the world. Di conseguenza, l'Etna è stato conosciuto, studiato e visitato da innumerevoli studiosi e turisti da tutto il mondo;
Mount Etna is globally recognized on basis of its notoriety, scientific importance, cultural and educational value, superlative natural phenomena and exceptional aesthetic importance as iconic volcanic site.l’'Etna è riconosciuto a livello mondiale sulla base della sua notorietà, importanza scientifica, il valore culturale ed educativo, fenomeni naturali superlativi ed eccezionale importanza estetica come simbolo del sito di origine vulcanica;
Mount Etna has been, and still is, a major centre for international research with a long history of influence on volcanology, geology and geomorphology. l'Etna è stato, ed è tuttora, un importante centro di ricerca internazionale con una lunga storia di influenza sulla vulcanologia, la geologia e la geomorfologia.
Mount Etna is an unique example of natural laboratory scientific on terrestrial volcanic areas for the study of the process of colonization on new surfaces by plants and animals in both European and Mediterranean bio-geographical region.L'Etna è dunque un esempio unico di laboratorio naturale scientifico terrestre su aree vulcaniche per lo studio del processo di colonizzazione su superfici nuove di piante e animali della regione biogeografia sia europea, che mediterranea”.

 

"AROUND ETNA", UNA VIDEO-EMOZIONE SULL'ETNA

Abbiamo il piacere di presentarvi il video "Around Etna", ideato da Salvo Caffo - vulcanologo, dirigente del Parco dell'Etna e autore della sezione "Etna" di "Catania per te" - autore anche di alcune fotografie, mentre le altre sono di Giuseppe Di Stefano (meglio conosciuto su FB come Etna walk),  Gianluca Ricceri ha curato l'editing del video, Massimo Caruso ha scritto e realizzato la musica. Il video ci restituisce le emozioni che il nostro vulcano suscita in chi lo conosce a fondo, in chi sa osservare le sue tante facce e capire cosa gli "succede dentro".
E conoscendolo bene, Salvo Caffo lo presenta così:

"Sviluppata, modificata, distrutta e ricostruita attraverso una molteplicità di eventi geologici che si sono succeduti nel corso di molte decine di migliaia di anni, in questa parte della Sicilia orientale, questa speciale “finestra astenosferica” rappresenta una “risposta” al complesso processo di convergenza litosferica tra la placca africana a Sud e quella euroasiatica a Nord nonché ai molteplici eventi geodinamici che hanno caratterizzato il bacino del mediterraneo.
Centinaia di coni ed apparati secondari, di sabbie, ghiaie e scorie vulcaniche, talora dalle dimensioni imponenti, isolati o allineati lungo fratture eruttive, rappresentano i punti di emissione di prodotti piroclastici generati durante un’intensa attività esplosiva delle bocche periferiche durante un’eruzione laterale e rappresentano una delle peculiarità della fisiografia generale dell’Etna sui cui fianchi si sono spesso avvicendate numerose generazioni di genti che imparando a convivere con la Muntagna, ne hanno modellato l’ambiente al punto da creare nuovi paesaggi rurali, sviluppatisi spesso intorno all’agricoltura e all’allevamento, lasciando un’impronta indelebile attraverso segni inconfondibili e pregnanti nella strutturazione del paesaggio.
L’ambiente naturale etneo è profondamente diverso da quello primitivo, in pochi secoli, abbiamo occupato quasi tutti gli spazi naturali, differenziandone gli aspetti, trasformandoli e variandoli per effetto della nostra stessa presenza e delle nostre innumerevoli attività, pertanto, il paesaggio etneo considerato nella sua complessità e unitarietà, consente di individuare le principali variabili che concorrono, e hanno concorso nel passato, alla sua formazione e alla sua evoluzione dandoci la possibilità di individuare tutte le componenti, biotiche e abiotiche (anche le meno visibili o le più remote), per arrivare a una effettiva comprensione in chiave dinamica del paesaggio geografico umanizzato, consentendoci di
ricostruire come questi fattori interagiscono tra loro, con quali equilibri, in quali spazi e con quali tempi partecipano alla loro evoluzione affinché la realtà e l’ambiente, in cui tutti noi viviamo e di cui facciamo parte, non siano solamente visti, osservati e descritti, bensì compresi!
 

 
GLI ULTIMI 10 ANNI DI ERUZIONI ETNEE

Venerdì 19 Marzo, presso la nuova sede del Cai, in via Messina 593/A, alle ore 20.00, il dott. Salvo Caffo - vulcanologo e dirigente dell'Ente PArco dell'Etna - terrà una conferenza dal titolo "Gli ultimi dieci anni di eruzioni etnee".
Nel corso della serata sarà presentato anche il video realizzato da due giovani innamorati della nostra Montagna, Antonio De Luca e Klaus Dorschfeldt; video che per il quale il dott. Caffo ha curato il commento e che vi proponiamo in allegato. La conferenza rientra tra le iniziative de "I Venerdì del CAI Catania".

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1999 – 2009 dieci anni
di eruzioni etnee

Premessa.

La prima segnalazione di una ripresa dell'attività, dopo l'ultima grande eruzione laterale iniziata il 14 dicembre del 1991 e conclusasi il 31 marzo del 1993, è stata al C.C. e alla V.O. nel Gennaio del 1995; da quel momento ha avuto inizio un'attività ai Crateri sommitali (CSE, CNE, CC e VO) che non ha precedenti negli ultimi duecento anni di storia recente dell'Etna. Violenti episodi parossistici con lancio di scorie e ceneri vulcaniche accompagnate da fortissimi boati udibili distintamente sino a Catania, emissioni di materiale iuvenile e intensi fenomeni di degassamento, attività stromboliana con trabocchi lavici e fontane di lave, crolli e cedimenti delle pareti interne dei condotti craterici hanno interessato sia il Nord-Est che il Centrale e la Voragine Ovest. Ai primi di ottobre di quell’anno, una crisi sismica precedeva l’attività stromboliana al C.C. e al C.N.E. l’8/11/1995 al C.N.E. e il19/11 e il 26/11/1995, alla V.O. e ancora il 23/12/1995 al C.C., violenti episodi parossistici con ricaduta di grandi quantità di materiale piroclastico a notevole distanza dalle bocche chiudevano l’anno...

 

 
  CONFERENZA SUI PRECURSORI GEOFISICI DELLE ERUZIONI

Sabato 22 novembre 2008, ore 9,30
Monastero di San Nicolo’, sede Ente Parco dell’Etna Via del Convento 45, Nicolosi
si terrà la conferenza di Sergio Vinciguerra, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma su “Comprendere i precursori geofisici di eruzioni vulcaniche in laboratorio: recenti risultati, sviluppi e potenzialità”
Interverranno:  Ettore Foti, Commissario Straordinario Parco dell’Etna; Domenico Patanè, Direttore I.N.G.V. Sezione di Catania; Alessandro Bonaccorso, già direttore dell’I.N.G.V. Sezione di Catania; Enzo Boschi, Presidente Nazionale dell’I.N.G.V. Seguirà la proiezione del documentario “Etna, l’eruzione perfetta 2002 - 2003” di Alessandro Bonaccorso, Marco Neri, Giovanni Tomarchio, vincitore del Premio Speciale al “Sondrio Film Festival 2008” come miglior documentario sui Parchi italiani - Saranno presenti gli autori.
Moderatore:Salvatore Caffo, dirigente vulcanologo Ente Parco dell’Etna

 
 

PARCO DELL'ETNA: UNA DELEGAZIONE DI GIORNALISTI CINESI VISITA LA SEDE DELL'ENTE E IL VULCANO

 Una delegazione di giornalisti cinesi, ospite in Italia nell’ambito dell’ormai consolidato scambio professionale e culturale tra l’Ordine Nazionale dei Giornalisti e la “All China Journalists Association”, ha visitato il Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi, sede del Parco dell’Etna ed ha effettuato una lunga escursione sul vulcano.
Gli undici esponenti della stampa cinese – rappresentanti di altrettante testate ampiamente diffuse in tutte le regioni del grande Paese orientale -, accompagnati dal Consigliere Nazionale dell’Ordine dei giornalisti Ugo Armati, sono stati accolti dal Commissario Straordinario del Parco Ettore Foti e dal direttore Giuseppe Spina.
“Siamo particolarmente onorati per questa visita, che consideriamo non soltanto un momento di confronto con una realtà lontana e molto diversa, ma anche una straordinaria opportunità di divulgazione e promozione per il Parco dell’Etna ed i suoi valori naturalistici”, ha sottolineato il Commissario Foti. Visibilmente affascinati, durante l’ascesa alle zone sommitali del vulcano, dall’abbagliante bellezza del paesaggio e dallo spettacolo dei crateri, i giornalisti cinesi hanno mostrato grande interesse per gli aspetti più strettamente scientifici dell’Etna e dell’area protetta, illustrati dal vulcanologo dell’Ente Salvatore Caffo e dalle guide del Parco.  (18/4/2008)

 
  Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione di un interessante articolo, pubblicato sul sito CataniaCultura.com, che ricorda uno tsunami provocato dall'Etna

L'IRA DEL DIO DEL MARE: LO TSUNAMI PROVOCATO DALL'ETNA 8000 ANNI FA E LA CITTA' SOMMERSA DI ATLIT-YAM

di Ignazio Burgio.

Come accertato dalle ricerche effettuate dall'INGV di Pisa, intorno al 6000 a. C. il fianco orientale dell'Etna crollò in mare e provocò uno tsunami così potente da devastare non solo la Sicilia e l'Italia Meridionale ma tutto il Mediterraneo Orientale. Secondo quanto ritengono gli studiosi, esso fu anche responsabile dell'abbandono dei primi insediamenti urbani sulle coste mediorientali, tra cui la città di Atlit-Yam, nel nord di Israele, le cui rovine sommerse giacciono ad alcune centinaia di metri dalla costa...
 
 

IL PARCO DELL'ETNA SORVEGLIA IL VULCANO  

Il Parco dell’Etna e il Dipartimento di Scienze della terra dell’Università degli Studi di Firenze, hanno provveduto a rendere disponibile, presso l’area museale del Monastero di San Nicolò La Rena a Nicolosi, sede dell’Ente Parco dell’Etna, il sistema di acquisizione ed elaborazione integrato degli array infrasonici (piccoli microfoni che registrano i suoni prodotti a particolari frequenze) installati nell’area protetta, allo scopo di collegare e rafforzare i sistemi di monitoraggio presenti sul territorio e migliorare il sistema di sorveglianza dell’attività esplosiva dell’Etna.
Il vulcanologo del Parco Salvo Caffo e il dottore Maurizio Ripepe dell’Università di Firenze, avevano già proceduto all’installazione di due nuovi array infrasonici nell’area del Parco dell’Etna nel giugno del 2007, al fine di poter riprendere le ricerche iniziate nell’agosto del 2006 e bruscamente interrotte per via dello strumento andato distrutto in seguito agli eventi eruttivi del novembre dello stesso anno...

 
  TOM PARRY, L'ALPINISTA SCALZO ARRIVA SULL'ETNA

29 marzo - discesa a piedi nudi dalla cima
28 Marzo - conferenza stampa di presentazione al Parco dell'Etna


NICOLOSI (23 marzo 2007) – Dopo il Kilimangiaro, le Ande e il Makalu, la “Montagna nera” dell’Himalaya, per Tom Perry, l’ormai leggendario “alpinista scalzo”, l’uomo che sale a scende a piedi nudi sulle montagne di tutto il mondo, è arrivata l’ora dell’Etna: giovedì 29 marzo sarà infatti il più alto vulcano attivo d’Europa il teatro della sua nuova impresa, la discesa dalla cima (3350 metri) fino al rifugio Sapienza. L’evento, organizzato dall’associazione “Porta dell’Etna” di Nicolosi, in collaborazione con il Parco dell’Etna ed il Comune di Nicolosi, sarà presentato – con la partecipazione di Tom Perry - mercoledì 28 marzo, alle ore 16,30, presso la sala conferenze della sede dell’Ente Parco, il Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena...

 

 
 

ETNA, IL VIDEO DEL RESPIRO: 60 SECONDI, 8 ANNI DI LAVORO

ROMA. L'Etna respira. Un respiro irregolare il suo, ma comunque un respiro. Che agli occhi degli oggetti celesti che abitano l'Universo, dall'alto del cielo, lo confermano davvero una gigantesca creatura terrestre. Viva e vegeta. Ed è un respiro che fa tendere e innalzare il terreno intorno al vulcano fino a 15 centimetri, per poi tornare pian piano a sgonfiarsi, in un crescendo ritmato, fra un'eruzione e l'altra, come il petto di un uomo affannato a vivere, mentre i suoi polmoni di montagna si riempiono e si svuotano convulsamente di lava e gas
...(Il Giornale di Sicilia, 22/10/2006)
 

 
2/12/2005

PARCO ETNA – INGV CATANIA: INSTALLAZIONE DI STAZIONE SISMICA PERMANENTE PRESSO LA SEDE DEL PARCO


NICOLOSI (2 dicembre 2005) – Nell’ambito dell’Accordo di programma sottoscritto tra l’Ente Parco dell’Etna e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania, il 25 ottobre 2002, il dott.
Domenico Patanè, sismologo, responsabile dell’Unità Funzionale sismologia dell’I.N.G.V (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). sezione di Catania ed il coordinatore scientifico dell’attività, dott. Salvatore Caffo, vulcanologo, dirigente del Parco dell’Etna, hanno dato inizio all’interno del Monastero di Nicolosi, sede del Parco dell'Etna, ai lavori per l’installazione di una stazione sismica permanente in trasmissione satellitare che farà parte della rete sismica dell’I.N.G.V.Catania.
La stazione, realizzata nell’ambito del progetto “Integrazione delle reti sismiche e rinnovamento tecnologico delle strumentazioni dell’I.N.G.V.”, avrà finalità di
ricerca e contestuale divulgazione scientifica del monitoraggio e della sorveglianza multi-strumentale “sismico-GPS “del vulcano Etna.
Tale apparecchiatura rientra nel programma di installazioni di sette nuove stazioni sismiche munite di GPS che consentiranno, nel corso del prossimo anno, di completare la prima fase del progetto di monitoraggio sismico con sensori a larga banda dell’intero edificio vulcanico. Le installazioni verranno realizzate nella fascia altimetrica compresa tra i 500 e 1500 m. s.l.m ed integreranno le 15 stazioni a larga banda già operative a partire dalla fine del 2003, distribuite tra i 1600 e i 3000 m. s.l.m.
“Insieme al dottor Salvatore Caffo, vulcanologo del Parco – spiega il dottor Patanè – ci siamo prefissi, con questa iniziativa, di consentire al grande pubblico di potersi avvicinare all’attività di ricerca scientifica che, quotidianamente, si svolge presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo procedendo attraverso un percorso conoscitivo delle tipologie di infrastrutture e nuove tecnologie strumentali utilizzate nell’ambito del monitoraggio geofisico e vulcanologico dell’Etna e attraverso la realizzazione di pannelli esplicativi e la contestuale visualizzazione, in continuo, dei segnali acquisiti dalla stazione sismica che saranno fruibili all’interno del Monastero dei Benedettini, sede dell’Ente Parco dell’Etna”.

Va ricordato che, il 28 giugno scorso, sempre all’interno del Monastero di San Nicolò “La Rena”, sede del Parco dell’Etna, era stata già installata una delle trenta stazioni sismiche digitali a tre componenti e a larga banda, che integravano le stazioni sismiche mobili della rete permanente dell’I.N.G.V. sezione di Catania. Ciò ha consentito un esperimento, tuttora in corso, di Tomografia passiva dell’intero edificio etneo al fine di ricostruire le strutture geologiche interne nonché le radici profonde.
Attraverso queste installazioni - tra le quali è prevista anche una stazione di rilevamento geochimico curata dalla sezione INGV di Palermo – si dà contenuto concreto agli accordi Parco-INGV, al fine di creare nella sede dell’Ente a Nicolosi un vero e proprio centro di ricerca vulcanologica sul territorio.
 

 
5/9/2005

PARCO TREKKING 2005

Si rinnova, a partire dal prossimo 11 settembre, l’appuntamento annuale di “Parco Trekking”, programma di escursioni guidate domenicali organizzate dall’Ente Parco dell’Etna. Quest’anno sono in calendario otto itinerari, che fino a domenica 6 novembre offriranno agli escursionisti l’opportunità di scoprire le peculiarità naturalistiche dell’area protetta attorno al più grande vulcano attivo d’Europa. Ecco, a seguire, il programma delle escursioni e i suggerimenti utili per chi vorrà partecipare...

 

 
1/7/2005

PARCO ETNA – INGV PALERMO: ESPERIMENTO SCIENTIFICO AL MONASTERO

NICOLOSI  – Ancora un esperimento scientifico significativo presso la sede del Parco dell’Etna, il Monastero di S. Nicolò La Rena a Nicolosi. Nell’ambito dell'accordo di programma sottoscritto il 17 marzo del 2004 tra l'Ente e l'I.N.G.V. sezione di Palermo, i ricercatori dott. Sergio Gurrieri e dott. Marco Liuzzo, sotto il coordinamento scientifico del vulcanologo del Parco, dott. Salvatore Caffo, hanno eseguito un rilevamento geochimico mirato all’identificazione di esalazioni di anidride carbonica dal suolo, di origine vulcanica. Lo scopo era quello di individuare un sito idoneo per l’installazione di una stazione geochimica di rilevamento permanente per la raccolta di dati.
Il rilevamento è consistito nell'infissione, nella sabbia vulcanica, di un fioretto di acciaio, munito di fori nella sua parte terminale, dal quale il gas accede al suo interno cavo. L'apertura superiore del fioretto, sigillata da un tappo di gomma e attraversata da una sonda, era collegata ad una pompa fornita di flussometro, a sua volta connessa ad un analizzatore di gas all'infrarosso (I.R.G.A).Sono stati rilevati valori estremamente significativi dal punto di vista vulcanologico.
Anche questo esperimento, come quello di “tomografia passiva” effettuato nei giorni scorsi insieme all’INGV di Catania, é destinato al duplice scopo di ricerca scientifica e didattica ambientale, stabilito attraverso gli specifici accordi di programma. E’ prevista da parte dell’Ente Parco dell'Etna e dell’I.N.G.V. sezione di Palermo, oltre l’installazione della stazione di rilevamento geochimico, la predisposizione di pannelli esplicativi per scopi didattici all’interno dell’area museale del Monastero.
 


29/6/2005

INSTALLATA STAZIONE SISMICA NELLA SEDE DEL PARCO

Una stazione sismica digitale a tre componenti e a larga banda è stata installata negli spazi adiacenti il Monastero di San Nicolò La Rena, sede del Parco dell’Etna. L’iniziativa rientra nell’ambito dell’Accordo di Programma sottoscritto tra l’Ente Parco e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania, nell’ambito del progetto ETNA V6-3, finanziato attraverso una convenzione tra l’ I.N.G.V. e il Dipartimento Protezione Civile. Il progetto prevede un esperimento di “Tomografia passiva” dell’intero edificio etneo e a tale scopo verranno installate 30 stazioni mobili ad integrazione della rete sismica permanente dell’I.N.G.V. sezione di Catania, al fine di ricostruire le strutture geologiche interne, nonché le radici profonde. Responsabile del progetto è il dott. Domenico Patanè, sismologo, responsabile dell’Unità Funzionale sismologia dell’I.N.G.V. Catania, mentre per l’Ente Parco dell’Etna il coordinamento scientifico è affidato al dott. Salvatore Caffo, vulcanologo, dirigente del Parco.
 

 
21/6/2005

Grande festa ieri sera, con oltre cinquecento partecipanti, spettacolo finale sul mito di Efesto e giochi piro-musicali, per l’inaugurazione della nuova sede del Parco dell’Etna presso l’ex Monastero dei Benedettini di San Nicolò La Rena, edificio di grande pregio storico ed architettonico (nato nel 1156) restaurato e restituito alla collettività dall’Ente di Nicolosi.

Dopo il taglio del nastro e la benedizione impartita dal Vescovo di Catania, monsignor
Salvatore Gristina, si sono succeduti gli interventi delle numerose autorità presenti e dei vertici dell’Ente Parco. “In sostanza – ha spiegato tra l’altro il presidente del Parco Bellia - il Monastero, restituito alla collettività dopo lunghi anni di abbandono, dovrà rappresentare, per le genti dell’Etna ma anche per tutti coloro che, da ogni angolo del mondo e in ogni stagione, vengono a visitare il nostro territorio, una spazio riconquistato alla cultura, alla natura, alla promozione dei prodotti tipici. Ed anche, nelle nostre speranze, un punto di riferimento per accogliere ed ospitare significativi eventi culturali e scientifici”...
 


15/6/2005 SI INAUGURA LA NUOVA SEDE DEL "PARCO DELL'ETNA


Lunedì 20 giugno, alle ore 18,30,
sarà inaugurata la nuova sede dell’Ente Parco dell’Etna presso il Monastero di San Nicolò La Rena a Nicolosi. Hanno confermato la presenza il Sottosegretario ai Beni Culturali On. Nicola Bono; il Vicepresidente della Regione, Assessore Regionale del Territorio e Ambiente, on. Francesco Cascio; il vescovo di Catania, Mons. Salvatore Gristina; il presidente nazionale di Federparchi Matteo Fusilli. E’ prevista anche la presenza dei responsabili degli altri Parchi siciliani e dei Parchi “gemellati” con l’Etna (Vesuvio ed Alta Valsesia), oltre a quella di numerose altre autorità del territorio etneo e degli Amministratori dei Comuni del Parco.

 


 

IN VISITA AL PARCO DELL'ETNA LA DELEGAZIONE DEL PARCO DELL'ALTA VAL SESIA



N
ell'ambito delle iniziative di gemellaggio dei due parchi italiani, dal 6 giugno al 10 giugno una delegazione del Parco naturale dell'Alta Val Sesia è venuta in Sicilia per visitare il Parco dell'Etna. La delegazione era composta dal presidente arch. Orazio Pandolfo, dal direttore dott.ssa Marilena Carmellino, da due sindaci ed un assessore della comunità montana e da alcune guardie parco. A rappresentare il Parco dell'Etna c'erano il presidente, la dirigente agronoma, il dirigente vulcanologo e il dirigente ingegnere (la stessa delegazione che nell'agosto del 2004 ha fatto al Parco della Valsesia ). Dopo aver molto apprezzato le bellezze naturali del nostro vulcano, la delegazione ospite è stata invitata a visitare Catania e, nei commenti dei partecipanti, è stata molto colpita dal suo fascino.


17/3/2004

IL PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL PARCO DELL'ETNA E L'INGV DI PALERMO

Il Parco dell’Etna e l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Palermo hanno firmato un protocollo d’intesa che pone le basi per una intensa collaborazione scientifica e divulgativa tra i due enti sul territorio.

Analogamente a quanto prevede l'accordo con l'INGV di Catania, Il protocollo di intesa è finalizzato a realizzare un più efficace conseguimento del monitoraggio della attività vulcanica dell'Etna, una fattiva collaborazione scientifica tesa a realizzare un più corretto approccio verso il territorio e il suo patrimonio naturale; a promuovere interventi finalizzati alla prevenzione ed alla mitigazione dei rischi vulcanici da realizzare in modo da minimizzare l'impatto ambientale; a diffondere una cultura sulla problematica della ricerca scientifica nel settore vulcanologico, a rendersi disponibili a collaborare con le scuole di ogni ordine e grado e a ottimizzare l'utilizzazione delle risorse professionali e strumentali, nonché di strutture, e beni propri di entrambe le istituzioni.


2/7/2003

PRESENTATO A NICOLOSI "ROBOVOLC", IL ROBOT CHE SOSTITUISCE I VULCANOLOGI NEGLI AMBIENTI PIU’ A RISCHIO
di Maurizio Giordano


NICOLOSI - E' stato presentato presso la sede dell'Istituto Nazionale di Vulcanologia di Nicolosi, "
Robovolc" il robot che sostituirà i vulcanologi nelle fasi immediatamente precedenti alle eruzioni e negli ambienti vulcanici più a rischio.

Robovolc è un'apparecchiatura a sei ruote, comandata a distanza, in grado di rilevare tutti gli elementi necessari per capire il tipo di eruzione che ne seguirà.
Il prototipo è costato 200 mila euro e fa parte di un progetto più ampio, finanziato dall'Unione Europea per un milione e 700 mila euro.
Per la costruzione di Robovolc si è creato un consorzio tra l'Università di Catania e l'Ingv, nonchè alcuni atenei francesi ed inglesi, insieme a partner privati.


"Obiettivo principale del progetto denominato A Robot for Volcano Exploration - ha spiegato il coordinatore del progetto, prof.
Giovanni Muscato dell’Università di Catania - finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 5° programma quadro ed iniziato nel marzo del 2000, è lo sviluppo ed il collaudo di un sistema robotico per effettuare esplorazioni e misure in ambienti vulcanici. La fine del progetto è prevista per il 31 agosto".

"L’intento del progetto e di Robovolc è quello - ha aggiunto il dott.
Salvo Caffo, vulcanologo del Parco dell’Etna - di ridurre il rischio per i vulcanologi coinvolti in misure ed in prossimità di bocche vulcaniche durante le fasi che precedono le eruzioni. La misura, infatti delle variabili relative all’attività vulcanica, l’osservazione sono di grande interesse nelle fasi che precedono le grandi eruzioni che poi sono i momenti più rischiosi per i vulcanologi".


Ad illustrare le caratteristiche tecniche di "Robovolc" è stato il dott. Mauro Coltelli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania che ha spiegato che si tratta di uno strumento ad uso dei vulcanologi, che ha una autonomia di qualche ora. Robovolc può catturare immagini ad alta risoluzione, ricostruire l’ambiente tramite fotografie stereoscopiche, registrare filmati video, catturare immagini e filmati termografici tramite termocamera, misurare il profilo del terreno con sistema satellitare GPS, campionare rocce, misurare gas vulcanici. Insomma Robovolc è da supporto al vulcanologo e lo sostituisce nei luoghi di monitoraggio, non è indistruttibile e resterà sull’Etna anche se, in determinate situazioni, per certe emergenze, potrebbe essere utilizzato altrove.


Dopo la conferenza stampa "Robovolc" è stato messo alla prova nell'area della "Montagnola", nella zona meridionale dell'Etna, interessata dall’eruzione del 2002/2003.




 


2/5/2003

Dal 2 al 4 maggio si è svolto  a Catania, all'Hotel Sheraton,
il 1° Convegno Internazionale di Vulcanologia  
"Etna, Realtà Geodinamica, Realtà Turistica"

 

Relatori sono stati i professori Guzzetta, Kieffer, Cristofolini, Clochiatti, Tanguy, Barberi, Ronsisvalle, Ortiz, Cucuzza Silvestri, Citarella, Brevini, Araña, Caffo, Maccarini.


LA PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO

E’ stato presentato all’Apt di Catania, il primo congresso di Vulcanologia "Etna, realtà geodinamica, realtà turistica" che si terrà all’hotel Sheraton dal 2 al 4 maggio.
Nelle prime due giornate del convegno saranno affrontati gli aspetti scientifici e quelli legati alla valorizzazione turistica dell’Etna, mentre il 4 maggio sarà inaugurato il Laboratorio didattico di Vulcanologia di Nicolosi.

"L’Etna - ha spiegato il direttore dell’Azienda provinciale per il Turismo di Catania, Angelo Cavallaro - rappresenta una risorsa naturalistica impareggiabile, una realtà che catalizza da sempre l’attenzione e gli studi della comunità scientifica internazionale e, al contempo, è un elemento di promozione turistica senza confronti. Il nostro obiettivo è fare il punto, grazie alla partecipazione di studiosi e ricercatori internazionali, sullo stato attuale dell’Etna, dal punto di vista scientifico, ma anche diffondere una diversa cultura dell’Etna".

"Parlando dell’Etna dobbiamo innanzitutto ricordarci di essere in presenza di un vulcano anomalo - ha spiegato il vulcanologo Gianni Frazzetta, ricercatore dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania - soprattutto dal punto di vista geodinamico. L’Etna, semplificando al massimo, si trova insomma dove non dovrebbe essere. E sono le anomalie geodinamiche a fare dell’Etna un vulcano unico al mondo, per l’attività continua e per la variabilità della sue manifestazioni esplosive ed eruttive. Il confronto con gli studiosi che partecipano al congresso servirà anche a questo: a verificare quanto siano state anomale le due ultime eruzioni e a capire in quale finestra temporale dell’attività dell’Etna siamo attualmente, considerato il fatto che per fare comparazioni non possiamo certo limitarci solo agli ultimi 50 anni".

"E’ un evento nato da un confronto di idee e pensieri durato oltre un anno e mezzo- ha detto l’assessore al Turismo del comune di Catania, Gaetano Sardo - della cui necessità ci siamo resi conto soprattutto nei momenti di maggiore emergenza, ad esempio quando la chiusura dell’aeroporto Fontanarossa ha inferto un colpo durissimo al nostro turismo e i mass media nazionali presentavano il vulcano come un disvalore, una sorta di pericolo incombente".

"L’Etna - ha aggiunto l’ing.Vanni Calì, dirigente della Protezione Civile della Provincia Regionale di Catania - è stato al centro della nostra attenzione per nove anni e continuerà ad esserlo. In questi anni molto è cambiato. Un esempio? Ai piani particolareggiati di ricostruzione sull’Etna lavorano oggi tutti gli Enti interessati, in piena sinergia".

Maurizio Giordano

 

 

 

11/2/2003

IL PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL PARCO DELL'ETNA E L'INGV DI CATANIA

Il presidente del Parco dell’Etna, ing. Concetto Bellia e il direttore dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania, dr. Alessandro Bonaccorso hanno firmato il 25 ottobre 2002, nella sede del Parco a Nicolosi, un protocollo d’intesa che pone le basi per una intensa collaborazione scientifica e divulgativa tra i due enti sul territorio.

Il protocollo di intesa è finalizzato: alla costituzione di un rapporto INGV-CT - Ente Parco, al fine di realizzare un più efficace conseguimento del monitoraggio della attività vulcanica dell'Etna nonché una fattiva collaborazione scientifica tesa a realizzare un più corretto approccio verso il territorio e il suo patrimonio naturale; a promuovere interventi finalizzati alla prevenzione ed alla mitigazione dei rischi vulcanici da realizzare in modo da minimizzare l'impatto ambientale; a diffondere una cultura sulla problematica della ricerca scientifica nel settore vulcanologico, tesa a favorire il coinvolgimento diretto dei ragazzi in età scolare e delle popolazioni residenti nei paesi etnei e nella città di Catania; a rendersi disponibili a collaborare con le scuole di ogni ordine e grado del territorio etneo e della provincia di Catania in generale, anche per fini di corsi e stage che vedano coinvolte entrambe le istituzioni; a favorire l’ottimale utilizzazione delle risorse professionali e strumentali, nonché di strutture, e beni propri di entrambe le istituzioni; a rilasciare le autorizzazioni necessarie per l'attività di sorveglianza vulcanica relativamente agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature e strumentazioni di proprietà dell'INGV di Catania,dislocate nell'area protetta; a favorire lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie in grado di apportare significativi contributi alla conoscenza della dinamica del vulcano.

L’accordo firmato consentirà, in particolare, di: coordinare le azioni comuni, di interesse e pertinenza vulcanologica dell’Ente Parco e dell' INGV-CT in materia di divulgazione e di ricerca scientifica nel settore vulcanologico con particolare riferimento all'area etnea, a favorire, ove possibile, lo scambio di dati, informazioni, esperienze e collaborazione, a diffondere nelle Scuole le esperienze di campo già realizzate positivamente o che si intendono realizzare, a collaborare alla produzione di materiale divulgativo e prodotti editoriali nel campo della didattica nel settore delle Scienze della Terra con particolare riferimento alla Vulcanologia per studenti delle scuole primarie e secondarie, a coordinare l'attività di ricerca scientifica svolta da altre istituzioni pubbliche e private al fine di ottimizzare le risorse impiegate.