News, comunicati,
iniziative |
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L’ETNA
UFFICIALMENTE CANDIDATO ALLA "WORLD HERITAGE LIST"
Al via l’iter di valutazione, si concluderà
nell’estate del 2013
L’Etna è ufficialmente candidato per entrare a far
parte della “World Heritage List” dell’Unesco,
dunque a diventare un sito naturale del Patrimonio
Mondiale dell’Umanità. Il direttore generale del
Ministero dell’ambiente Renato Grimaldi, dopo averne
ricevuto formale comunicazione dal direttore del
Centro del Patrimonio Mondiale Unesco di Parigi,
l’indiano Kishore Rao, ha a sua volta informato
l’Ente Parco, insieme a una nota di congratulazioni.
E’ stato infatti il Parco dell’Etna a proporre la
candidatura del “Monte Etna” e a preparare il
relativo dossier (ed è la prima volta in assoluto di
un Parco italiano per una candidatura tra i siti
naturali), poi fatto proprio dal Ministero
dell’Ambiente, che come vuole la procedura lo ha
formalmente presentato al Centro del Patrimonio
Mondiale.
Il commissario straordinario del Parco Ettore
Foti esprime la sua grande soddisfazione: “Siamo
lietissimi e onorati di potere annunciare
l’accettazione del dossier di candidatura,
presentato dal Parco dell’Etna, per l’inserimento
del nostro Vulcano tra i siti naturali patrimonio
dell’Umanità. E’ un ulteriore, fondamentale
passaggio di un iter che cercheremo di condurre
felicemente in porto, con il sostegno concreto
innanzitutto di tutti gli enti e delle istituzioni
locali, delle organizzazioni imprenditoriali e di
categoria, delle associazioni e della società
civile, del mondo della scienza e dell’informazione,
per raggiungere un risultato storico molto
importante sia per l’immagine, che per lo sviluppo
turistico e la crescita non solo del territorio
etneo e delle sue comunità, ma di tutta la Sicilia,
di cui l’Etna è uno dei simboli per eccellenza”.
L'assessore al Territorio e Ambiente della Regione
siciliana Sebastiano Di Betta commenta:
“L’accettazione della candidatura nella World
heritage list è un riconoscimento alla valenza
internazionale di un bene ambientale come l’Etna
che è emblema della nostra terra nel mondo. Un sito
unico, che racchiude in sé caratteristiche
naturalistiche, ambientali, paesaggistiche e
culturali di enorme rilevanza. Questo riconoscimento
– aggiunge Di Betta - è un merito che va ascritto
alla programmazione messa in campo dal Parco
del’Etna. Da parte nostra confermiamo il pieno
sostegno di tutti i dipartimenti dell’
Amministrazione regionale”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal dirigente
generale dall’Azienda foreste demaniali e del Corpo
forestale, Piero Tolomeo. In particolare, nella
lettera del direttore Kishore Rao, si evidenzia che
“la candidatura del Monte Etna ha soddisfatto tutti
i criteri tecnici evidenziati nelle Linee Guida,
relativamente al controllo della completezza della
candidatura stessa alla lista del Patrimonio
dell’Umanità”. Comincia dunque la “corsa” dell’Etna
verso un traguardo atteso da molti anni. Inizierà da
subito il procedimento internazionale di
valutazione, che sarà curato dall’IUCN (Unione
Mondiale per la Conservazione della natura, massimo
organismo nel settore specifico) e avrà una durata
di circa 14 mesi, articolandosi in varie fasi
successive, con scadenze ben definite fino alla
decisione finale, prevista tra giugno e luglio del
2013. |
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L’ETNA INSERITO NELLA "LISTA
PROPOSITIVA" PER IL PATRIMONIO MONDIALE DELL'UNESCO
L’Etna è stato ufficialmente inserito nella Lista propositiva (“tentative
list”) dei siti naturalistici per il Patrimonio
Mondiale dell’Umanità. La candidatura, da tempo
lanciata dal Parco dell’Etna e sostenuta con forza
dal Ministero dell’Ambiente e dall’IUCN (l’Unione
Mondiale per la Conservazione della Natura), è stata
iscritta dalla Delegazione permanente italiana
presso l’Unesco il 26 gennaio scorso. Della
tentative list fanno parte quei siti che gli Stati
proponenti ritengono di eccezionale valore
universale e quindi adatti per il successivo
inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale
dell’Umanità, la “World Heritage List” dell’Unesco.
“Si tratta del primo, positivo passaggio di un iter
che sarà ancora certamente lungo e complesso, ma
anche del riconoscimento formale da parte del
Ministero dell’Ambiente del valore “universale” di
un sito come l’Etna, simbolo dell’Italia nel mondo e
straordinaria attrazione turistica per le sue
peculiarità naturalistiche e culturali”, sottolinea
con grande soddisfazione Ettore Foti, commissario
straordinario del Parco dell’Etna.
Ed è anche il primo traguardo di un percorso avviato
alcuni anni addietro, i cui protagonisti attivi,
insieme al Parco, sono la Regione Siciliana, la
Provincia Regionale, i Comuni del territorio, le
associazioni, le forze culturali, le istituzioni e
gli altri attori locali, impegnati per raggiungere
un obiettivo che avrebbe formidabili ricadute per il
territorio in termini di immagine, di promozione e
di fruizione turistica, di crescita economica.
L’Assessore Regionale del Territorio e Ambiente
Gianmaria Sparma ha accolto con soddisfazione la
notizia e ha assicurato pieno sostegno per
raggiungere celermente l’obiettivo finale, cioè
l’inserimento dell’Etna nel Patrimonio Mondiale
dell’Umanità.
L’idea di un percorso comune tra istituzioni e
società civile era stata di recente rilanciata dal
Parco, da Legambiente, dalla Sovrintendenza di
Catania, dall’Azienda Foreste e dalla Fondazione
Unesco Sicilia in un incontro organizzato
nell’ambito della manifestazione “Salvalarte
Sicilia”. “Finalmente l’Etna entra nella lista
propositiva, abbiamo raggiunto il primo obiettivo
importante – commenta Gianfranco Zanna, responsabile
per i Beni Culturali di Legambiente e del progetto
Salvalarte – Adesso tutti insieme dovremo
rimboccarci le maniche per far sì che il grande
vulcano, che rappresenta un unicum di straordinario
interesse scientifico e naturalistico, venga
dichiarato in tempi brevi Patrimonio Mondiale
dell’Umanità”.
LA MOTIVAZIONI - Come si legge nella scheda del sito
ufficiale dell’Unesco, ecco le “motivazioni di
eccezionale valore universale” alla base
dell’inserimento dell’Etna nella lista propositiva:
“L'Etna è più alto vulcano attivo d'Europa, uno dei
più grandi e attivi in tutto il mondo e offre
diverse bocche che comprendono una vasta gamma di
caratteristiche vulcaniche di facile accesso da
parte dei visitatori e dei ricercatori;
Mount Etna is the most active, the highest one
volcano in Europe, one of the largest and active in
the world and it provides several vents comprising a
large range of volcanic features easy to be accessed
by visitors and researchers.Mount Etna has erupted
many times in human history; its intense and
persistent volcanic activity is at the base of myths,
legends and naturalistic observation since classic
times.l'Etna ha eruttato molte volte nella storia
umana, la sua intensa e persistente attività
vulcanica è alla base di miti, leggende e
osservazione naturalistica sin dai tempi classici.
Consequently Mount Etna has been known, studied and
visited by innumerable scientists and tourists from
all around the world. Di conseguenza, l'Etna è stato
conosciuto, studiato e visitato da innumerevoli
studiosi e turisti da tutto il mondo;
Mount Etna is globally recognized on basis of its
notoriety, scientific importance, cultural and
educational value, superlative natural phenomena and
exceptional aesthetic importance as iconic volcanic
site.l’'Etna è riconosciuto a livello mondiale sulla
base della sua notorietà, importanza scientifica, il
valore culturale ed educativo, fenomeni naturali
superlativi ed eccezionale importanza estetica come
simbolo del sito di origine vulcanica;
Mount Etna has been, and still is, a major centre
for international research with a long history of
influence on volcanology, geology and geomorphology.
l'Etna è stato, ed è tuttora, un importante centro
di ricerca internazionale con una lunga storia di
influenza sulla vulcanologia, la geologia e la
geomorfologia.
Mount Etna is an unique example of natural
laboratory scientific on terrestrial volcanic areas
for the study of the process of colonization on new
surfaces by plants and animals in both European and
Mediterranean bio-geographical region.L'Etna è
dunque un esempio unico di laboratorio naturale
scientifico terrestre su aree vulcaniche per lo
studio del processo di colonizzazione su superfici
nuove di piante e animali della regione biogeografia
sia europea, che mediterranea”. |
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"AROUND
ETNA", UNA VIDEO-EMOZIONE SULL'ETNA
Abbiamo
il piacere di presentarvi il video "Around Etna",
ideato
da
Salvo
Caffo
-
vulcanologo, dirigente del Parco dell'Etna e autore
della sezione "Etna" di "Catania per te" -
autore anche di alcune fotografie, mentre le altre
sono di Giuseppe Di Stefano (meglio conosciuto su FB
come Etna walk), Gianluca Ricceri ha curato
l'editing del video, Massimo Caruso ha scritto e
realizzato la musica. Il video ci
restituisce le emozioni che il nostro vulcano
suscita in chi lo conosce a fondo, in chi sa
osservare le sue tante facce e capire cosa gli
"succede dentro".
E conoscendolo bene, Salvo Caffo lo presenta così:
"Sviluppata, modificata, distrutta e ricostruita
attraverso una molteplicità di eventi geologici che
si sono succeduti nel corso di molte decine di
migliaia di anni, in questa parte della Sicilia
orientale, questa speciale “finestra astenosferica”
rappresenta una “risposta” al complesso processo di
convergenza litosferica tra la placca africana a Sud
e quella euroasiatica a Nord nonché ai molteplici
eventi geodinamici che hanno caratterizzato il
bacino del mediterraneo.
Centinaia di coni ed apparati secondari, di sabbie,
ghiaie e scorie vulcaniche, talora dalle dimensioni
imponenti, isolati o allineati lungo fratture
eruttive, rappresentano i punti di emissione di
prodotti piroclastici generati durante un’intensa
attività esplosiva delle bocche periferiche durante
un’eruzione laterale e rappresentano una delle
peculiarità della fisiografia generale dell’Etna sui
cui fianchi si sono spesso avvicendate numerose
generazioni di genti che imparando a convivere con
la Muntagna, ne hanno modellato l’ambiente al punto
da creare nuovi paesaggi rurali, sviluppatisi spesso
intorno all’agricoltura e all’allevamento, lasciando
un’impronta indelebile attraverso segni
inconfondibili e pregnanti nella strutturazione del
paesaggio.
L’ambiente naturale etneo è profondamente diverso da
quello primitivo, in pochi secoli, abbiamo occupato
quasi tutti gli spazi naturali, differenziandone gli
aspetti, trasformandoli e variandoli per effetto
della nostra stessa presenza e delle nostre
innumerevoli attività, pertanto, il paesaggio etneo
considerato nella sua complessità e unitarietà,
consente di individuare le principali variabili che
concorrono, e hanno concorso nel passato, alla sua
formazione e alla sua evoluzione dandoci la
possibilità di individuare tutte le componenti,
biotiche e abiotiche (anche le meno visibili o le
più remote), per arrivare a una effettiva
comprensione in chiave dinamica del paesaggio
geografico umanizzato, consentendoci di
ricostruire come questi fattori interagiscono tra
loro, con quali equilibri, in quali spazi e con
quali tempi partecipano alla loro evoluzione
affinché la realtà e l’ambiente, in cui tutti noi
viviamo e di cui facciamo parte, non siano solamente
visti, osservati e descritti, bensì compresi!
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GLI ULTIMI 10 ANNI DI ERUZIONI ETNEE
Venerdì
19 Marzo, presso la nuova sede del Cai, in via Messina 593/A,
alle ore 20.00, il dott. Salvo Caffo
- vulcanologo e dirigente dell'Ente PArco dell'Etna - terrà una
conferenza dal titolo "Gli ultimi dieci
anni di eruzioni etnee".
Nel corso della serata sarà presentato anche il video realizzato da
due giovani innamorati della nostra Montagna,
Antonio De Luca e Klaus Dorschfeldt; video che per il
quale il dott. Caffo ha curato il commento e che vi proponiamo in
allegato. La conferenza rientra tra le iniziative de "I Venerdì del
CAI Catania".
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1999
– 2009 dieci anni
di eruzioni etnee
Premessa.
La
prima segnalazione di una ripresa dell'attività, dopo l'ultima
grande eruzione laterale iniziata il 14 dicembre del 1991 e
conclusasi il 31 marzo del 1993, è stata al C.C. e alla V.O. nel
Gennaio del 1995; da quel momento ha avuto inizio un'attività ai
Crateri sommitali (CSE, CNE, CC e VO) che non ha precedenti negli
ultimi duecento anni di storia recente dell'Etna. Violenti episodi
parossistici con lancio di scorie e ceneri vulcaniche accompagnate
da fortissimi boati udibili distintamente sino a Catania, emissioni
di materiale iuvenile e intensi fenomeni di degassamento, attività
stromboliana con trabocchi lavici e fontane di lave, crolli e
cedimenti delle pareti interne dei condotti craterici hanno
interessato sia il Nord-Est che il Centrale e la Voragine Ovest. Ai
primi di ottobre di quell’anno, una crisi sismica precedeva
l’attività stromboliana al C.C. e al C.N.E. l’8/11/1995 al C.N.E. e
il19/11 e il 26/11/1995, alla V.O. e ancora il 23/12/1995 al C.C.,
violenti episodi parossistici con ricaduta di grandi quantità di
materiale piroclastico a notevole distanza dalle bocche chiudevano
l’anno... |
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CONFERENZA SUI PRECURSORI GEOFISICI
DELLE ERUZIONI
Sabato
22 novembre 2008, ore 9,30
Monastero di San Nicolo’, sede Ente Parco dell’Etna
Via del Convento 45, Nicolosi
si terrà la conferenza di Sergio Vinciguerra, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma
su “Comprendere i precursori geofisici di eruzioni
vulcaniche in laboratorio:
recenti risultati, sviluppi e potenzialità”
Interverranno: Ettore Foti, Commissario Straordinario Parco
dell’Etna; Domenico Patanè, Direttore I.N.G.V. Sezione di
Catania; Alessandro Bonaccorso, già direttore dell’I.N.G.V.
Sezione di Catania; Enzo Boschi, Presidente Nazionale dell’I.N.G.V.
Seguirà la proiezione del documentario “Etna, l’eruzione
perfetta 2002 - 2003”
di Alessandro Bonaccorso, Marco Neri, Giovanni Tomarchio,
vincitore del Premio Speciale al
“Sondrio Film Festival 2008” come miglior documentario sui
Parchi italiani - Saranno presenti gli
autori.
Moderatore:Salvatore Caffo, dirigente vulcanologo
Ente Parco dell’Etna |
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PARCO DELL'ETNA: UNA
DELEGAZIONE DI GIORNALISTI CINESI VISITA LA SEDE DELL'ENTE E IL
VULCANO
Una delegazione di
giornalisti cinesi, ospite in Italia nell’ambito dell’ormai
consolidato scambio professionale e culturale tra l’Ordine
Nazionale dei Giornalisti e la “All China Journalists
Association”, ha visitato il Monastero Benedettino di San
Nicolò La Rena a Nicolosi, sede del Parco dell’Etna ed ha
effettuato una lunga escursione sul vulcano.
Gli undici esponenti della stampa cinese – rappresentanti di
altrettante testate ampiamente diffuse in tutte le regioni del
grande Paese orientale -, accompagnati dal Consigliere Nazionale
dell’Ordine dei giornalisti Ugo Armati, sono stati
accolti dal Commissario Straordinario del Parco Ettore Foti
e dal direttore Giuseppe Spina.
“Siamo particolarmente onorati per questa visita, che
consideriamo non soltanto un momento di confronto con una realtà
lontana e molto diversa, ma anche una straordinaria opportunità
di divulgazione e promozione per il Parco dell’Etna ed i suoi
valori naturalistici”, ha sottolineato il Commissario Foti.
Visibilmente affascinati, durante l’ascesa alle zone sommitali
del vulcano, dall’abbagliante bellezza del paesaggio e dallo
spettacolo dei crateri, i giornalisti cinesi hanno mostrato
grande interesse per gli aspetti più strettamente scientifici
dell’Etna e dell’area protetta, illustrati dal vulcanologo
dell’Ente Salvatore Caffo e dalle guide del Parco.
(18/4/2008) |
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Riceviamo e volentieri
pubblichiamo la segnalazione di un interessante articolo,
pubblicato sul sito CataniaCultura.com, che ricorda uno tsunami
provocato dall'Etna
L'IRA DEL DIO DEL MARE: LO TSUNAMI PROVOCATO DALL'ETNA 8000 ANNI
FA E LA CITTA' SOMMERSA DI ATLIT-YAM
di Ignazio Burgio.
Come
accertato dalle ricerche effettuate dall'INGV di Pisa, intorno
al 6000 a. C. il fianco orientale dell'Etna crollò in
mare e provocò uno tsunami così potente da devastare non solo
la Sicilia e l'Italia Meridionale ma tutto il Mediterraneo
Orientale. Secondo quanto ritengono gli studiosi, esso fu
anche responsabile dell'abbandono dei primi insediamenti urbani
sulle coste mediorientali, tra cui la città di Atlit-Yam, nel
nord di Israele, le cui rovine sommerse
giacciono ad alcune centinaia di metri dalla costa... |
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IL PARCO
DELL'ETNA SORVEGLIA IL VULCANO
Il
Parco dell’Etna e il Dipartimento di Scienze della
terra dell’Università degli Studi di Firenze, hanno
provveduto a rendere disponibile, presso l’area museale del
Monastero di San Nicolò La Rena a Nicolosi, sede dell’Ente Parco
dell’Etna, il sistema di acquisizione ed elaborazione integrato
degli array infrasonici (piccoli microfoni che registrano i
suoni prodotti a particolari frequenze) installati nell’area
protetta, allo scopo di collegare e rafforzare i sistemi di
monitoraggio presenti sul territorio e migliorare il sistema di
sorveglianza dell’attività esplosiva dell’Etna.
Il vulcanologo del Parco Salvo Caffo e il dottore
Maurizio Ripepe dell’Università di Firenze, avevano già
proceduto all’installazione di due nuovi array infrasonici
nell’area del Parco dell’Etna nel giugno del 2007, al fine di
poter riprendere le ricerche iniziate nell’agosto del 2006 e
bruscamente interrotte per via dello strumento andato distrutto
in seguito agli eventi eruttivi
del novembre dello stesso anno... |
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TOM
PARRY, L'ALPINISTA SCALZO ARRIVA SULL'ETNA
29 marzo - discesa a piedi
nudi dalla cima
28 Marzo - conferenza stampa di presentazione al Parco dell'Etna
NICOLOSI (23 marzo 2007) – Dopo
il Kilimangiaro, le Ande e il Makalu, la “Montagna nera” dell’Himalaya,
per Tom Perry, l’ormai leggendario “alpinista scalzo”,
l’uomo che sale a scende a piedi nudi sulle montagne di tutto il
mondo, è arrivata l’ora dell’Etna: giovedì 29 marzo sarà
infatti il più alto vulcano attivo d’Europa il teatro della sua
nuova impresa, la discesa dalla cima (3350 metri) fino al
rifugio Sapienza. L’evento, organizzato dall’associazione “Porta
dell’Etna” di Nicolosi, in collaborazione con il Parco dell’Etna
ed il Comune di Nicolosi, sarà presentato – con la
partecipazione di Tom Perry - mercoledì 28 marzo, alle ore
16,30, presso la sala conferenze della sede dell’Ente Parco, il
Monastero Benedettino di San Nicolò
La Rena...
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ETNA, IL
VIDEO DEL RESPIRO: 60 SECONDI, 8 ANNI DI LAVORO
ROMA.
L'Etna respira. Un respiro
irregolare il suo, ma comunque un respiro. Che agli occhi degli
oggetti celesti che abitano l'Universo, dall'alto del cielo, lo
confermano davvero una gigantesca creatura terrestre.
Viva e vegeta. Ed è un respiro che fa tendere e innalzare il
terreno intorno al vulcano fino a 15 centimetri, per poi tornare
pian piano a sgonfiarsi, in un crescendo ritmato, fra
un'eruzione e l'altra, come il petto di un uomo affannato a
vivere, mentre i suoi polmoni di montagna si riempiono e si
svuotano convulsamente di lava e gas...(Il
Giornale di Sicilia, 22/10/2006)
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2/12/2005 |
PARCO ETNA – INGV
CATANIA: INSTALLAZIONE DI STAZIONE SISMICA PERMANENTE PRESSO LA
SEDE DEL PARCO
NICOLOSI
(2 dicembre 2005) – Nell’ambito dell’Accordo di programma
sottoscritto tra l’Ente Parco dell’Etna e l’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania, il 25 ottobre 2002,
il dott. Domenico Patanè,
sismologo, responsabile dell’Unità Funzionale sismologia dell’I.N.G.V
(Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). sezione di
Catania ed il coordinatore scientifico dell’attività, dott.
Salvatore Caffo,
vulcanologo, dirigente del Parco dell’Etna, hanno dato inizio
all’interno del Monastero di Nicolosi, sede del Parco dell'Etna,
ai lavori per l’installazione di una stazione sismica permanente
in trasmissione satellitare che farà parte della rete sismica
dell’I.N.G.V.Catania.
La stazione, realizzata nell’ambito del progetto “Integrazione
delle reti sismiche e rinnovamento tecnologico delle
strumentazioni dell’I.N.G.V.”, avrà finalità di ricerca e
contestuale divulgazione scientifica del monitoraggio e della
sorveglianza multi-strumentale “sismico-GPS “del vulcano Etna.
Tale apparecchiatura rientra nel programma di installazioni di
sette nuove stazioni sismiche munite di GPS che consentiranno, nel
corso del prossimo anno, di completare la prima fase del progetto
di monitoraggio sismico con sensori a larga banda dell’intero
edificio vulcanico. Le installazioni verranno realizzate nella
fascia altimetrica compresa tra i 500 e 1500 m. s.l.m ed
integreranno le 15 stazioni a larga banda già operative a partire
dalla fine del 2003, distribuite tra i 1600 e i 3000 m. s.l.m.
“Insieme al dottor Salvatore Caffo, vulcanologo del Parco –
spiega il dottor Patanè – ci siamo prefissi, con questa
iniziativa, di consentire al grande pubblico di potersi avvicinare
all’attività di ricerca scientifica che, quotidianamente, si
svolge presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Per raggiungere questo obiettivo, stiamo procedendo attraverso un
percorso conoscitivo delle tipologie di infrastrutture e nuove
tecnologie strumentali utilizzate nell’ambito del monitoraggio
geofisico e vulcanologico dell’Etna e attraverso la realizzazione
di pannelli esplicativi e la contestuale visualizzazione, in
continuo, dei segnali acquisiti dalla stazione sismica che saranno
fruibili all’interno del Monastero dei Benedettini, sede dell’Ente
Parco dell’Etna”.
Va ricordato che, il 28 giugno scorso, sempre all’interno del
Monastero di San Nicolò “La Rena”, sede del Parco dell’Etna, era
stata già installata una delle trenta stazioni sismiche digitali a
tre componenti e a larga banda, che integravano le stazioni
sismiche mobili della rete permanente dell’I.N.G.V. sezione di
Catania. Ciò ha consentito un esperimento, tuttora in corso, di
Tomografia passiva dell’intero edificio etneo al fine di
ricostruire le strutture geologiche interne nonché le radici
profonde.
Attraverso queste installazioni - tra le quali è prevista anche
una stazione di rilevamento geochimico curata dalla sezione INGV
di Palermo – si dà contenuto concreto agli accordi Parco-INGV, al
fine di creare nella sede dell’Ente a Nicolosi un vero e proprio
centro di ricerca vulcanologica sul territorio.
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5/9/2005 |
PARCO
TREKKING 2005
Si
rinnova, a partire dal prossimo 11 settembre,
l’appuntamento annuale di
“Parco Trekking”,
programma di escursioni guidate domenicali organizzate dall’Ente
Parco dell’Etna. Quest’anno sono in calendario otto itinerari,
che fino a domenica 6 novembre offriranno agli escursionisti
l’opportunità di scoprire le peculiarità naturalistiche dell’area
protetta attorno al più grande vulcano attivo d’Europa. Ecco, a
seguire, il programma delle escursioni e i suggerimenti utili per
chi
vorrà partecipare...
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1/7/2005 |
PARCO ETNA – INGV PALERMO:
ESPERIMENTO SCIENTIFICO AL MONASTERO
NICOLOSI
– Ancora un esperimento scientifico significativo presso la sede
del Parco dell’Etna, il Monastero di S. Nicolò La Rena a Nicolosi.
Nell’ambito dell'accordo di programma sottoscritto il 17 marzo del
2004 tra l'Ente e l'I.N.G.V. sezione di Palermo, i ricercatori
dott. Sergio Gurrieri e dott. Marco Liuzzo, sotto il coordinamento
scientifico del vulcanologo del Parco, dott. Salvatore Caffo,
hanno eseguito un rilevamento geochimico mirato
all’identificazione di esalazioni di anidride carbonica dal suolo,
di origine vulcanica. Lo scopo era quello di individuare un sito
idoneo per l’installazione di una stazione geochimica di
rilevamento permanente per la raccolta di dati.
Il rilevamento è consistito nell'infissione, nella sabbia
vulcanica, di un fioretto di acciaio, munito di fori nella sua
parte terminale, dal quale il gas accede al suo interno cavo.
L'apertura superiore del fioretto, sigillata da un tappo di gomma
e attraversata da una sonda, era collegata ad una pompa fornita di
flussometro, a sua volta connessa ad un analizzatore di gas
all'infrarosso (I.R.G.A).Sono stati rilevati valori estremamente
significativi dal punto di vista vulcanologico.
Anche questo esperimento, come quello di “tomografia passiva”
effettuato nei giorni scorsi insieme all’INGV di Catania, é
destinato al duplice scopo di ricerca scientifica e didattica
ambientale, stabilito attraverso gli specifici accordi di
programma. E’ prevista da parte dell’Ente Parco dell'Etna e dell’I.N.G.V.
sezione di Palermo, oltre l’installazione della stazione di
rilevamento geochimico, la predisposizione di pannelli esplicativi
per scopi didattici all’interno dell’area museale del Monastero.
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29/6/2005 |
INSTALLATA STAZIONE SISMICA NELLA SEDE DEL
PARCO
Una stazione sismica digitale a tre
componenti e a larga banda è stata installata negli spazi
adiacenti il Monastero di San Nicolò La Rena, sede del Parco
dell’Etna.
L’iniziativa
rientra nell’ambito dell’Accordo di Programma sottoscritto tra l’Ente
Parco e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,
sezione di Catania, nell’ambito del progetto ETNA V6-3,
finanziato attraverso una convenzione tra l’ I.N.G.V. e il
Dipartimento Protezione Civile. Il progetto prevede un esperimento
di “Tomografia passiva” dell’intero edificio etneo e a tale
scopo verranno installate 30 stazioni mobili
ad integrazione della rete sismica permanente dell’I.N.G.V.
sezione di Catania, al fine di ricostruire le strutture geologiche
interne, nonché le radici profonde. Responsabile del progetto è il
dott. Domenico Patanè,
sismologo, responsabile dell’Unità Funzionale sismologia dell’I.N.G.V.
Catania, mentre per l’Ente Parco dell’Etna il coordinamento
scientifico è affidato al dott. Salvatore Caffo,
vulcanologo, dirigente del Parco.
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21/6/2005 |
Grande
festa ieri sera, con oltre cinquecento partecipanti, spettacolo
finale sul mito di Efesto e giochi piro-musicali, per l’inaugurazione
della nuova sede del Parco dell’Etna
presso l’ex Monastero dei Benedettini di San Nicolò La Rena,
edificio di grande pregio storico ed architettonico (nato nel
1156) restaurato e restituito alla collettività dall’Ente di
Nicolosi.
Dopo il taglio del nastro e la benedizione impartita dal Vescovo
di Catania, monsignor Salvatore Gristina,
si sono succeduti gli interventi delle numerose autorità presenti
e dei vertici dell’Ente Parco. “In sostanza – ha spiegato tra
l’altro il presidente del Parco Bellia
- il Monastero, restituito alla
collettività dopo lunghi anni di abbandono, dovrà rappresentare,
per le genti dell’Etna ma anche per tutti coloro che, da ogni
angolo del mondo e in ogni stagione, vengono a visitare il nostro
territorio, una spazio riconquistato alla cultura, alla natura,
alla promozione dei prodotti tipici. Ed anche, nelle nostre
speranze,
un punto di riferimento per accogliere ed ospitare significativi
eventi culturali e scientifici”...
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15/6/2005 |
SI INAUGURA LA NUOVA SEDE DEL
"PARCO DELL'ETNA
Lunedì
20 giugno, alle ore 18,30, sarà inaugurata la nuova sede
dell’Ente Parco dell’Etna presso il Monastero di San Nicolò La
Rena a Nicolosi. Hanno confermato la presenza il
Sottosegretario ai Beni Culturali On. Nicola Bono; il
Vicepresidente della Regione, Assessore Regionale del Territorio e
Ambiente, on. Francesco Cascio; il vescovo di Catania, Mons.
Salvatore Gristina; il presidente nazionale di Federparchi Matteo
Fusilli. E’ prevista anche la presenza dei responsabili degli
altri Parchi siciliani e dei Parchi “gemellati” con l’Etna
(Vesuvio ed Alta Valsesia), oltre a quella di numerose altre
autorità del territorio etneo e degli Amministratori dei Comuni
del Parco.
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IN VISITA AL PARCO
DELL'ETNA LA DELEGAZIONE DEL PARCO DELL'ALTA VAL SESIA
Nell'ambito delle iniziative
di gemellaggio dei due parchi italiani, dal 6 giugno al 10 giugno
una delegazione del Parco naturale dell'Alta Val Sesia è venuta in
Sicilia per visitare il Parco dell'Etna. La delegazione era
composta dal presidente arch. Orazio Pandolfo, dal direttore
dott.ssa Marilena Carmellino, da due sindaci ed un assessore della
comunità montana e da alcune guardie parco. A rappresentare il
Parco dell'Etna c'erano il presidente, la dirigente agronoma, il
dirigente vulcanologo e il dirigente ingegnere (la stessa
delegazione che nell'agosto del 2004 ha fatto al Parco della
Valsesia ). Dopo aver molto apprezzato le bellezze naturali del
nostro vulcano, la delegazione ospite è stata invitata a visitare
Catania e, nei commenti dei partecipanti, è stata molto colpita
dal suo fascino. |
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17/3/2004 |
IL PROTOCOLLO D'INTESA
TRA IL PARCO DELL'ETNA E L'INGV DI PALERMO
Il Parco dell’Etna
e l'Istituto nazionale di Geofisica e
Vulcanologia, sezione di Palermo
hanno firmato
un protocollo d’intesa che pone le basi per una intensa
collaborazione scientifica e divulgativa tra i due enti sul
territorio.
Analogamente a quanto prevede l'accordo con l'INGV
di Catania, Il protocollo di intesa è finalizzato a
realizzare un più efficace conseguimento del monitoraggio
della attività vulcanica dell'Etna, una fattiva collaborazione scientifica tesa a realizzare un più corretto approccio verso il territorio e il suo
patrimonio naturale; a promuovere
interventi finalizzati alla prevenzione ed alla mitigazione
dei rischi vulcanici da realizzare
in modo da minimizzare l'impatto ambientale; a diffondere una cultura sulla problematica della ricerca scientifica nel
settore vulcanologico, a rendersi disponibili a collaborare con le scuole
di ogni ordine e grado e a ottimizzare l'utilizzazione delle risorse professionali e strumentali,
nonché di strutture, e beni propri di
entrambe le istituzioni.
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2/7/2003 |
PRESENTATO A NICOLOSI "ROBOVOLC",
IL ROBOT CHE SOSTITUISCE I VULCANOLOGI NEGLI AMBIENTI PIU’ A
RISCHIO
di Maurizio Giordano
NICOLOSI - E' stato presentato presso la sede dell'Istituto
Nazionale di Vulcanologia di Nicolosi, "Robovolc"
il robot che sostituirà i vulcanologi nelle fasi immediatamente
precedenti alle eruzioni e negli ambienti vulcanici più a rischio.
Robovolc è un'apparecchiatura a sei ruote, comandata a distanza,
in grado di rilevare tutti gli elementi necessari per capire il
tipo di eruzione che ne seguirà.
Il prototipo è costato 200 mila euro e fa parte di un progetto più
ampio, finanziato dall'Unione Europea per un milione e 700 mila
euro. Per la costruzione di Robovolc si è creato un
consorzio tra l'Università di Catania e l'Ingv, nonchè alcuni
atenei francesi ed inglesi, insieme a partner privati.
"Obiettivo
principale del progetto denominato A Robot for Volcano Exploration
- ha spiegato il coordinatore del progetto, prof. Giovanni
Muscato dell’Università di Catania
- finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 5°
programma quadro ed iniziato nel marzo del 2000, è lo sviluppo ed
il collaudo di un sistema robotico per effettuare esplorazioni e
misure in ambienti vulcanici. La fine del progetto è prevista per
il 31 agosto".
"L’intento del progetto e di Robovolc è quello - ha aggiunto il
dott. Salvo Caffo,
vulcanologo del Parco dell’Etna - di ridurre il rischio per i
vulcanologi coinvolti in misure ed in prossimità di bocche
vulcaniche durante le fasi che precedono le eruzioni. La misura,
infatti delle variabili relative all’attività vulcanica,
l’osservazione sono di grande interesse nelle fasi che precedono
le grandi eruzioni che poi sono i momenti più rischiosi per i
vulcanologi".
Ad illustrare le caratteristiche tecniche di "Robovolc" è stato il
dott. Mauro Coltelli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia di Catania che ha spiegato che si tratta di uno
strumento ad uso dei vulcanologi, che ha una autonomia di qualche
ora. Robovolc può catturare immagini ad alta risoluzione,
ricostruire l’ambiente tramite fotografie stereoscopiche,
registrare filmati video, catturare immagini e filmati
termografici tramite termocamera, misurare il profilo del terreno
con sistema satellitare GPS, campionare rocce, misurare gas
vulcanici. Insomma Robovolc è da supporto al vulcanologo e lo
sostituisce nei luoghi di monitoraggio, non è indistruttibile e
resterà sull’Etna anche se, in determinate situazioni, per certe
emergenze, potrebbe essere utilizzato altrove.
Dopo la conferenza stampa "Robovolc" è stato messo alla prova
nell'area della "Montagnola", nella zona meridionale dell'Etna,
interessata dall’eruzione del 2002/2003.
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2/5/2003 |
Dal 2 al 4
maggio si è svolto a Catania, all'Hotel Sheraton,
il 1° Convegno Internazionale di Vulcanologia
"Etna,
Realtà Geodinamica, Realtà Turistica"
Relatori
sono stati i professori Guzzetta, Kieffer,
Cristofolini, Clochiatti,
Tanguy, Barberi, Ronsisvalle,
Ortiz, Cucuzza Silvestri,
Citarella, Brevini, Araña,
Caffo, Maccarini.
LA PRESENTAZIONE DEL
CONVEGNO
E’
stato presentato all’Apt di Catania, il primo
congresso di Vulcanologia "Etna, realtà
geodinamica, realtà turistica" che si terrà
all’hotel Sheraton dal 2 al 4 maggio.
Nelle prime due giornate del convegno saranno
affrontati gli aspetti scientifici e
quelli legati alla valorizzazione turistica
dell’Etna, mentre il 4 maggio sarà
inaugurato il Laboratorio didattico di
Vulcanologia di Nicolosi.
"L’Etna
- ha spiegato il direttore dell’Azienda
provinciale per il Turismo di Catania, Angelo
Cavallaro - rappresenta una risorsa
naturalistica impareggiabile, una realtà che
catalizza da sempre l’attenzione e gli studi
della comunità scientifica internazionale e, al
contempo, è un elemento di promozione turistica
senza confronti. Il nostro obiettivo è fare il
punto, grazie alla partecipazione di studiosi e
ricercatori internazionali, sullo stato attuale
dell’Etna, dal punto di vista scientifico, ma
anche diffondere una diversa cultura dell’Etna".
"Parlando dell’Etna dobbiamo innanzitutto
ricordarci di essere in presenza di un vulcano
anomalo - ha spiegato il vulcanologo Gianni
Frazzetta, ricercatore dell’Istituto nazionale
di Geofisica e Vulcanologia di Catania -
soprattutto dal punto di vista geodinamico.
L’Etna, semplificando al massimo, si trova
insomma dove non dovrebbe essere.
E sono le anomalie geodinamiche a fare dell’Etna
un vulcano unico al mondo, per l’attività
continua e per la variabilità della sue
manifestazioni esplosive ed eruttive. Il
confronto con gli studiosi che partecipano al
congresso servirà anche a questo: a verificare
quanto siano state anomale le due ultime
eruzioni e a capire in quale finestra temporale
dell’attività dell’Etna siamo attualmente,
considerato il fatto che per fare comparazioni
non possiamo certo limitarci solo agli ultimi 50
anni".
"E’ un
evento nato da un confronto di idee e pensieri
durato oltre un anno e mezzo- ha detto
l’assessore al Turismo del comune di Catania,
Gaetano Sardo - della cui necessità ci siamo
resi conto soprattutto nei momenti di maggiore
emergenza, ad esempio quando la chiusura
dell’aeroporto Fontanarossa ha inferto un colpo
durissimo al nostro turismo e i mass media
nazionali presentavano il vulcano come un
disvalore, una sorta di pericolo incombente".
"L’Etna
- ha aggiunto l’ing.Vanni Calì, dirigente della
Protezione Civile della Provincia Regionale di
Catania - è stato al centro della nostra
attenzione per nove anni e continuerà ad
esserlo. In questi anni molto è cambiato. Un
esempio? Ai piani particolareggiati di
ricostruzione sull’Etna lavorano oggi tutti gli
Enti interessati, in piena sinergia".
Maurizio
Giordano
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11/2/2003 |
IL PROTOCOLLO D'INTESA
TRA IL PARCO DELL'ETNA E L'INGV DI CATANIA
Il
presidente del Parco dell’Etna, ing. Concetto Bellia
e il direttore dell'Istituto nazionale di Geofisica e
Vulcanologia, sezione di Catania, dr. Alessandro Bonaccorso
hanno firmato il 25 ottobre 2002, nella sede del Parco a Nicolosi,
un protocollo d’intesa che pone le basi per una intensa
collaborazione scientifica e divulgativa tra i due enti sul
territorio.
Il protocollo di intesa è finalizzato: alla
costituzione di un rapporto INGV-CT - Ente Parco, al fine di
realizzare un più efficace conseguimento del monitoraggio
della attività vulcanica dell'Etna
nonché una fattiva collaborazione scientifica tesa a realizzare
un più corretto approccio verso il territorio e il suo
patrimonio naturale; a promuovere
interventi finalizzati alla prevenzione ed alla mitigazione
dei rischi vulcanici da realizzare
in modo da minimizzare l'impatto ambientale; a diffondere una
cultura sulla problematica della ricerca scientifica nel
settore vulcanologico, tesa a
favorire il coinvolgimento diretto dei ragazzi in età scolare e
delle popolazioni residenti nei paesi etnei e nella città di
Catania; a rendersi disponibili a collaborare con le scuole
di ogni ordine e grado del territorio etneo e della provincia di
Catania in generale, anche per fini di corsi e stage che vedano
coinvolte entrambe le istituzioni; a favorire l’ottimale
utilizzazione delle risorse professionali e strumentali,
nonché di strutture, e beni propri
di
entrambe le istituzioni; a rilasciare le autorizzazioni
necessarie per l'attività di sorveglianza vulcanica relativamente
agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle
apparecchiature e strumentazioni di proprietà dell'INGV di
Catania,dislocate nell'area protetta; a favorire lo
sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie
in grado di apportare significativi
contributi alla conoscenza della dinamica del vulcano.
L’accordo firmato consentirà, in particolare, di: coordinare le
azioni comuni, di interesse e pertinenza vulcanologica dell’Ente
Parco e dell' INGV-CT in materia di divulgazione e di ricerca
scientifica nel settore vulcanologico con particolare riferimento
all'area etnea, a favorire, ove possibile, lo scambio di dati,
informazioni, esperienze e collaborazione, a diffondere nelle
Scuole le esperienze di campo già realizzate positivamente o che
si intendono realizzare, a collaborare alla produzione di
materiale divulgativo e prodotti editoriali nel campo della
didattica nel settore delle Scienze della Terra con particolare
riferimento alla Vulcanologia per studenti delle scuole primarie e
secondarie, a coordinare l'attività di ricerca scientifica svolta
da altre istituzioni pubbliche e private al fine di ottimizzare le
risorse impiegate.
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