1) Candelora di Monsignor Ventimiglia

Apre la sfilata, ed è sempre la prima ad uscire
Si tratta della più piccola e dal popolo viene meglio conosciuta come "a cannalora di S. Aita". Fu donata da Mons.Ventimiglia nel 1766.
È tutta indorata e consta di tre ordini: una base, una parte intermedia e una parte superiore.  

Distrutta quasi totalmente dai bombardamenti del 1943 venne ricostruita nel 1952 su progetto del geometra Giacomo Tropea del Comune di Catania e rifinita nel 1984 dal maestro restauratore Ignazio Lo Faro.

 

 

2) Candelora dei Rinoti

Si fregia del titolo di "primo cereo", di fatti apre la processione dei grandi cerei. Con quattro ordini fregiati in stile barocco e quattro caratteristiche aquile alla base, è da considerare un omaggio dei giardinieri e ortolani di S. Giuseppa la Rena.

 

Secondo gli storici, questa candelora venne ricostruita tra il 1820 e il 1852. Nel secondo dopo guerra venne restaurata dal maestro indoratore Arancio e nel 1984 Ignazio Lo Faro.

 

 

3) Candelora dei Giardinieri

Si riconosce per il suo inequivocabile stile gotico veneziano. Consta di tre ordini, compresa la base, che accolgono i simulacri di alcuni Santi, tra i quali spicca S. Euplio.

 

Si erge, sugli stendardi e sulla boccia del cerone,  una sobria corona che gli conferisce un aspetto regale. Per tale motivo viene comunemente denominata
 "La regina".  

Negli anni '50, a seguito della controversia legale per motivi di precedenza che la categoria ebbe col comitato dei rinoti, non usci in processione fino al 1960.  

D'allora, sottoposta ad alcuni restauri, partecipa alle processioni con regolarità.

 

 

4) Candelora dei Pescivendoli

Di fattura ottocentesca, per il suo portamento è meglio conosciuta con soprannome di "Bersagliera". In stile rococò, in essa si ammirano i palcoscenici inneggianti al Martirio della "Diva Catanese". Gli altarini sono cinti, mo' di serto, da una ghirlanda che dondola al procedere, rendendola così inconfondibile rispetto alle altre. La parte apicale, con corona a cimosa floreale (un tempo fiori freschi, oggi artificiali), è cinta da tripudio di bandiere e gagliardetti ex-voto.

 

 

5) Candelora dei Fruttivendoli

Per la sua cadenza leggiadra ed aggraziata è denominata "la signorina".

Durante i lavori di restauro eseguiti 1959, è stata rinvenuta la data del 1888 forse di un precedente restauro avvenuto in quell'anno. Alla base di questa candelora sfolgorante di luci, figurano quattro artistici cigni.  Il fusto mostra scene del martirio, un trionfo di statue. Sotto la corona spicca la statua di S.Agata. Nel 1988 ebbe un nuovo restauro.

 

 

 

 

6) Candelora dei Macellai

Detta comunemente dei "chiancheri". Questa candelora si distingue per la sua forma simile ad una "prismatica torre". Nella parte sommitale spicca un mazzetto di fiori freschi trapunto da artistici ex-voto. Alla base quattro artistici leoni, nel terzo ordine, dentro nicchie ornate da colonne corinzie, spicca al centro la statua di S.Sebastiano, protettore della categoria.

Danneggiata dal bombardamento del 1943, venne restaurata nel 1947. Un nuovo restauro si ebbe nel 1972.

 

 

7) Candelora dei Pastai

Si tratta della sola sopravvissuta dei ceri settecenteschi.  

All'interno si troverebbe addirittura anche il cerone originale. Costruita in stile barocco, è priva di scenografie. Nella parte sommitale, sostenuta da espressivi putti, vi è una corona ben visibile sormontata da un nugolo di gagliardetti. Nel corso del tempo non sarebbe stata sottoposta che a pochi restauri.

 

 

8) Candelora dei Pizzicagnoli 
     (o alimentaristi)

Questa candelora è riconoscibile per il suo stile liberty.  

Alla sua ristrutturazione nel 1914 collaborò lo scultore Vincenzo Cuscunà con i figli Rosario e Sebastiano. Nel 1946 venne restaurata ad opera del maestro Andrea Lombardo.  

Nuovi restauri sono avvenuti nel 1980 e 1996 ad opera, rispettivamente di Ignazio Lo Faro e Sabina Fisichella.

La base della candelora è costituita da quattro bellissime cariatidi; all'estremità, invece, sono allogati gli antichi gagliardetti dei quattro gruppi di cantanti che un tempo, in occasione dei festeggiamenti patronali, eseguivano nelle strade inni in onore della Santa.

 

 

9) Candelora dei Bettolieri

E' la più alta di tutte
In stile impero, agli angoli della base troneggiano quattro leoni che sono raffigurati in atteggiamento mansueto.  

All'interno di piccoli palcoscenici sono rappresentati quattro dei più significativi momenti del Martirio. Nell'arco del tempo questa candelora ha subito profonde trasformazioni. 
Nel 1913 venne ristrutturata da Vincenzo Cuscunà e figli, poi nel 1935 e nel 1982 altri interventi di profondo restauro furono effettuati.

 

 

10) Candelora dei Panettieri

È la più pesante di tutte altre
Per la sua caratteristica andatura, è meglio conosciuta come "la mamma". La base
presenta quattro caratteristici telamoni e altri elementi ornamentali.La parte successiva custodisce la raffigurazione "Vicende agatine" suggestive nei loro ampi incavi.  

Il Cero venne costruito prima la prima volta nel  1731 dall'intagliatore Santo Guarnaccia.  

Fu quello più gravemente danneggiato tra le "cannalore" che durante il bombardamento dell'aprile del 1943 si trovavano in deposito nella "casa della Vara".  

È stato ripristinato nel 1972 dall'indoratore Alfio Grasso.

 

 

11) Candelora del Circolo di S. Agata

Voluta nel 1876 dal Cardinale G. Benedetto Dusmet, risulta essere la più recente
È stata costruita in stile neoclassico. Si compone di tre ordini, nel secondo dei quali sono raffigurate le statue rappresentanti le anime del purgatorio: S. Agata, S. Euplio e l'Immacolata Concezione, compatrona di Catania. Al termine, sulla corona, domina una cimosa di fiori che ha sostituito l'originaria boccia di vetro. Nel 1988 è stata restaurata.