1)
Candelora
di Monsignor Ventimiglia Apre
la sfilata, ed è sempre la prima ad uscire.
Distrutta
quasi totalmente dai bombardamenti del 1943 venne
ricostruita nel 1952
Si fregia del titolo di "primo cereo", di fatti apre la processione dei grandi cerei. Con quattro ordini fregiati in stile barocco e quattro caratteristiche aquile alla base, è da considerare un omaggio dei giardinieri e ortolani di S. Giuseppa la Rena.
Secondo
gli storici, questa candelora venne ricostruita tra il 1820 e il 1852. Nel
secondo dopo guerra venne restaurata dal maestro indoratore Arancio e nel
1984 Ignazio Lo Faro.
Si riconosce per il suo inequivocabile stile gotico veneziano. Consta di tre ordini, compresa la base, che accolgono i simulacri di alcuni Santi, tra i quali spicca S. Euplio.
Si
erge, sugli stendardi e sulla
boccia del cerone,
una sobria corona che gli conferisce un aspetto
regale. Per
tale motivo viene comunemente denominata
Negli
anni '50, a seguito della controversia legale per motivi di precedenza che
la categoria ebbe col comitato dei rinoti, non usci in processione fino al
1960. D'allora,
sottoposta ad alcuni restauri, partecipa alle processioni con regolarità.
Di
fattura ottocentesca, per il suo portamento è meglio conosciuta con
soprannome di "Bersagliera". In stile rococò, in essa si ammirano
i palcoscenici inneggianti al Martirio della "Diva Catanese".
Gli altarini
sono cinti, mo' di serto, da una ghirlanda che dondola al procedere, rendendola
così inconfondibile rispetto alle altre. La parte apicale, con corona a
cimosa floreale (un tempo fiori freschi, oggi artificiali), è cinta da
tripudio di bandiere e gagliardetti ex-voto.
5) Candelora dei Fruttivendoli Per la sua
cadenza leggiadra ed aggraziata è denominata "la signorina". Durante i lavori
di restauro eseguiti 1959, è stata rinvenuta la data del 1888 forse di un
precedente restauro avvenuto in quell'anno. Alla base di questa candelora
sfolgorante di luci, figurano quattro artistici cigni. Il fusto
mostra scene del martirio, un trionfo di statue. Sotto la corona spicca la
statua di S.Agata. Nel 1988 ebbe un nuovo restauro.
Detta comunemente dei "chiancheri". Questa candelora si distingue per la sua forma simile ad una "prismatica torre". Nella parte sommitale spicca un mazzetto di fiori freschi trapunto da artistici ex-voto. Alla base quattro artistici leoni, nel terzo ordine, dentro nicchie ornate da colonne corinzie, spicca al centro la statua di S.Sebastiano, protettore della categoria. Danneggiata
dal bombardamento del 1943, venne restaurata nel
1947. Un nuovo restauro si ebbe nel 1972.
Si
tratta della sola sopravvissuta dei ceri settecenteschi. All'interno
si troverebbe addirittura anche il cerone originale. Costruita in stile
barocco, è priva di scenografie. Nella parte sommitale, sostenuta da
espressivi putti, vi è una corona ben visibile sormontata da un nugolo di
gagliardetti. Nel corso del tempo non sarebbe stata sottoposta che a pochi
restauri.
8)
Candelora dei Pizzicagnoli Questa
candelora è riconoscibile per il suo stile liberty. Alla
sua ristrutturazione nel 1914 collaborò lo scultore Vincenzo Cuscunà con
i figli Rosario e Sebastiano. Nel 1946 venne restaurata ad opera del
maestro Andrea Lombardo.
Nuovi
restauri sono avvenuti nel 1980 e 1996 ad opera, rispettivamente di
Ignazio Lo Faro e Sabina Fisichella. La base della candelora è costituita da quattro bellissime cariatidi; all'estremità, invece, sono allogati gli antichi gagliardetti dei quattro gruppi di cantanti che un tempo, in occasione dei festeggiamenti patronali, eseguivano nelle strade inni in onore della Santa.
E'
la più alta di tutte.
All'interno
di piccoli palcoscenici sono rappresentati quattro dei più significativi
momenti del Martirio. Nell'arco del tempo questa candelora ha subito
profonde trasformazioni.
È la più
pesante di tutte altre.
Il Cero venne
costruito prima la prima volta nel 1731
dall'intagliatore Santo Guarnaccia.
Fu quello più
gravemente danneggiato tra le "cannalore" che durante il
bombardamento dell'aprile del 1943 si trovavano in deposito nella
"casa della Vara".
È stato ripristinato nel 1972 dall'indoratore Alfio Grasso.
11)
Candelora del Circolo di
S. Agata Voluta
nel 1876 dal Cardinale G. Benedetto Dusmet, risulta essere la più
recente.
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