Appunti di viaggio    

 

 

Non è l'Eden ma chissà...

 

Un divertente articolo di Beppe Severgnini su Singapore mi ha ricordato un mio non recente e purtroppo molto breve soggiorno in quella città-Stato. Fui straordinariamente colpita da due cose soprattutto: pulizia ed ordine.
La guida ci aveva avvertite “attente a non gettare nulla per terra, non pensate di essere a Catania. Qui le multe arrivano, precise e salatissime”. Non una cicca, non un cerino, nemmeno a sognarsela una cartaccia, un biglietto di autobus, una lattina. E guai per chi mastica chewing-gumm , la cui vendita nello Stato è al bando.
Traffico intenso e regolare quello pubblico, raro quello privato. I costi delle auto sono altissimi, proprio per disincentivarne l’uso. Non c’è disoccupazione, lo Stato dà case a tutti, piccole ma a tutti e chi vuole può, a sue spese, comprarne una più grande.
Non ci sono né spacciatori né tossici che vengono cacciati via o messi in carcere (non precisamente confortevoli). Alcuni reati vengono puniti a scudisciate, nel Paese non c’è uno scippo né una rapina, né racket o criminalità comune.
E’ un toccasana passeggiare per le ampie strade ricche di negozi lussuosi, eleganti ristoranti e alberghi di lusso, fermarsi dinanzi a gioiellerie che espongono gemme incredibili che non ho visto neanche nella Fift-Avenue di Manhattan. Ho ancora dinanzi agli occhi uno smeraldo grosso come un uovo di piccione per non parlare delle cascate di perle e di diamanti.
Ma l’emozione più intensa l’ho provata al Giardino Botanico dove orchidee di ogni tipo lasciano a bocca aperta. E’ un tripudio di altri fiori giganteschi e alberi tropicali sono un godimento per gli occhi.

Allora Singapore è un Eden? No, di certo. Il clima è caldo umido da soffrirne, in quei pochi giorni ho camminato in un bagno di sudore e di pioggerella continua..
E il clima politico non è certo quello di una democrazia. Da più di vent’anni domina un padre-padrone (non domandatemi il nome non ho memoria per certi nomi) che, però, non è un Pol-Pot né un Pinochet.

Ma se non esiste un paradiso in terra, quello che ci avvicina di più è, secondo me, proprio Singapore.