Il FAI incontra i soci
Finalmente anche a Catania si sente presente il FAI (Fondo per
l’Ambiente Italiano). Erano anni che la sezione catanese sembrava
essere l’Araba Fenice: che ci fosse si
diceva
ma che si vedesse proprio no. Si svegliava solo per la Giornata di
Primavera poi ricadeva in letargo. Quest’anno è avvenuto il miracolo:
grazie alla Presidente, l’infaticabile preside Antonella Mandalà
e ai suoi preziosi collaboratori è stato presentato alle Ciminiere un
ricco e appetitoso programma che spazia dagli Incontri su temi di
storia, arte e musica dal 500 all’800, a visite guidate di particolari
siti e mostre (imminente quella a Trapani per la mostra su Caravaggio),
a viaggi per visitare i numerosi beni del FAI ed altro ancora.
Per entrare dunque in attività si è svolto il 14
febbraio scorso il primo degli Incontri, incentrato sugli aspetti
storici e artistici del 500, incontro che si è tenuto al Museo Diocesano
per gentile concessione di don Santino Salomone.
Inquadrare storicamente il 500 in pochi minuti è impresa da fare tremare
le vene ai polsi ma l’ing Condorelli nella titanica impresa di
illustrare il secolo che racchiude lo scontro fra Carlo V e Francesco I,
la Riforma luterana, la sconfitta e il seguente riflusso dell’Islam a
seguito della battaglia di Lepanto, per accennare ai più importanti. L’arch
Pavone ha centrato la sua dotta esposizione sugli aspetti
urbanistici della Catania tra Medio-Evo e Rinascimento svelandoci una
città per molti aspetti sconosciuti o comunque poco noti. E, a questo
proposito, mi domando anzi domando ai responsabili del FAI, anche a
livello nazionale: perché non battersi per cancellare lo sconcio della
Porta di Carlo V lordata da ombrelloni, panche, vecchie celle
frigorifere che sono una vera e propria vergogna?
E’ proprio proibito trasferire in un luogo appropriato
quel ciarpame e restituire alla città una delle rare testimonianze del
Rinascimento a Catania?
Il viaggio nel 500 si è concluso con la conversazione
della dott.ssa Teresa Di Blasi su aspetti insoliti dell’arte di
quel secolo.
La serata che cadeva nella Festa degli Innamorati, è
proseguita con una cena conviviale.
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