Appunti  

 

 

Immigrati o infiltrati?


 

Giorni addietro, percorrevo in auto la Catania-Siracusa e vedo da lontano un gruppo di gente che dapprima scambiavo per corridori, anche se la cosa mi sembrava un po’ strana: ciclisti si, ormai è una moda e su quella strada ne ho sempre incrociati a gruppi e a singoli. Ma corridori, mai. Infatti, man mano che si facevano più vicini, mi resi conto che erano giovani migranti di certo scappati da qualche Centro di accoglienza e diretti chissà dove.
Erano giovani ma già stanchi, un ragazzo sui sedici anni si era buttato stremato sul ciglio della strada.
Stringeva il cuore quella vista ma, a mente fredda, mi è venuto una riflessione ma mi sono posta anche una domanda.
La prima riflessione è piuttosto un ricordo: l’Europa ha vissuto due micidiali e disastrate guerre mondiali e in particolare la seconda, ha coinvolto le popolazioni di quasi tutto il Continente: bombardamenti; deportazioni, fame, miseria hanno decimato i popoli ma solo una sparuta minoranza è fuggita rifugiandosi in Svizzera e, i più fortunati, negli Stati Uniti. Quelli rimasti hanno affrontato, rimanendo nel loro paese, tutti gli orrori della guerra, morti, distruzioni, fame, imbracciando le armi chi era in condizioni di farlo combattendo contro il nemico – anche del proprio sangue – sopportando tutto con tenacia e rassegnazione.
E gli africani? Perché non fanno lo stesso? Forse perché è più facile trovare rifugio da noi, sanno che avranno un rifugio sicuro, cibo, acqua, cure sanitarie, vesti e magari sigarette?
E passiamo alla domanda cui accennavo all’inizio.
Se fuggono dalla fame e dalla miseria, dove trovano i tremila o cinquemila euro da pagare agli scafisti e magari cinquemila euro per un giubbotto salvagente? Se pensiamo che pochi italiani possono permettersi un breve viaggio di qualche centinaio di euro, mi viene spontaneo il dubbio che, dietro questi disperati, ci sia un disegno sottile ed inquietante di certo islam che intende invadere l’Europa subdolamente e vendicare dopo tanti anni, la sconfitta di Lepanto.
Del resto l’ISIS non ha proclamato recentemente che la sua meta è il Vaticano?