Appunti     

 

 

La mimosa è sfiorita

 

 

Ammesso che, nel passato, la Festa della Donna avesse avuto un senso ( e ne dubito fortemente come dirò appresso )ai giorni nostri che senso ha? Da un punto di vista strettamente giuridico le donne hanno gli stessi diritti e doveri degli uomini; in tutto il mondo occidentale – e non solo – occupano posti di rilievo e anche in Italia abbiamo donne a capo della CGIL, della Confindustria, di Ministeri -chiave, donne a capo di grosse imprese, banche e Fondazioni (FAI), guidano aerei, partecipano ad importanti missioni all’estero, continuano a volare nello spazio.
Si obietta: ma ancora fanno fatica ad affermarsi nel quotidiano. E allora? Ricorrere alle “quote rosa” mi sembra riconoscere alla donna il ruolo di “ specie protetta” come se fosse incapace di conquistarsi il suo ruolo senza essere protetta, appunto.
Essere festeggiati un giorno? E gli altri 364? Sventolare striscioni, gridare slogan, scendere in piazza sarà una ben misera consolazione se poi si torna a casa e si accetta un ruolo subalterno per il resto dell’anno. E’ di questi giorni la constatazione di un aumento dei casi di violenza di donne fino all’omicidio da parte di congiunti. Senza volere sottolineare che la violenza è in aumento contro tutto e tutti – disabili, omosessuali, clochard, extracomunitari, perfino contro tifosi antagonisti – pongo una semplice domanda: “ Chi sono questi violenti?”


Essi sono stati partoriti da donne, educati (si fa per dire ) da donne, coccolati, viziati, serviti e difesi contro ogni evidenza da donne; magari da madri che sono scese in piazza dal ’77 in poi, madri che, ogni anno, hanno festeggiati l’8 marzo anche andando – con il permesso del marito o padre – a prendere una pizza, di sera, con altre donne o addirittura ad assistere ad uno spogliarello maschile. Donne che hanno votato per l’aborto depenalizzato senza rendersi conto che toglievano in tal modo ogni responsabilità all’uomo, caricandosi da sole il peso di quello che resta un dramma incancellabile.


Sono stata una convinta femminista “antelitteram” al punto da essere vivacemente contestata negli Anni 70-80 da madri di mie allieve cui davo da studiare come classico “Dalla parte delle bambine” di Elena Pianini-Belotti, la bibbia del femminismo. Mi sono sempre battuta per una autentica emancipazione della donna ma mi ritraggo delusa e nauseata da quello che è divenuto oggi il movimento femminista che ha portato alle donne a scimmiottare gli uomini nei loro aspetti peggiori: il turpiloquio, l’aggressività, il sesso sfrenato.
Mettiamo in soffitta l’8 marzo o se proprio si vuole festeggiare la donna si metta in calendario anche una festa per l’uomo ma nel frattempo lavoriamo giorno dopo giorno a farci rispettare e ad affermarci, educhiamo i figli maschi a questo rispetto.
E lasciamo le mimose a fiorire sugli alberi e a rallegrarci la vista.