Appunti     

 

 

Passeggiando per Catania

 


Se si è così audaci da sfidare le auto parcheggiate su stretti marciapiedi, le grosse moto che sfrecciano infischiandosene dei semafori, le biciclette che zigzagano tra un pedone e un altro, se si è così incoscienti da affrontare questi pericoli e se si affida al proprio santo protettore, si possono fare tante osservazioni su questa nostra amata ma caotica città.
Per esempio: avete sicuramente notato il proliferare come un tumore maligno degli ambulanti: indigeni e non. Ho fatto degli studi attenti e ho radiografato questo fenomeno. Dapprima un tizio adocchia un posto il più possibile vicino ad un incrocio e anche in qualche strada periferica e pone per terra uno o due sacchetti di plastica. Contengono, a piacere, limoni, arance, patate, verdura; talvolta sono oggetti svariati e questi in prevalenza è la merce degli extra-comunitari: orologi di plastica, catenine,berretti di lana, sciarpe etc.
Dopo una settimana, i sacchetti si sono miracolosamente moltiplicati, dopo un mese spunta un banchetto, poi una tenda e oplà l’ambulante è diventato fisso. Piazze, strade, incroci, viuzze, ogni chilometro nel migliore dei casi è diventato un mercato a cielo aperto da fare invidia ad un suk tunisino. Il tutto sotto gli occhi benevoli o distratti dei vigili urbani. Se non ci credete, andate in piazza Spedini. Oltre ad un grande spaccio di bibite e vivande spuntato anch’esso anni fa nel modo come vi ho descritto, ci trovate l’auto da cui vengono fuori piante e fiori e in ultimo il venditore di crespelle che allestisce il suo esercizio la sera. Pensate alla squisitezza di quelle crespelle al profumo di nafta e scarichi di auto.
Saprete certamente che nella piazza suddetta c’è il Comando dei vigili urbani che, evidentemente, sono affaccendati in altre faccende.
So benissimo le obiezioni: “c’è disoccupazione” “tutti devono mangiare” ma la disoccupazione è solo in Sicilia, o comunque nel Meridione? Perché al Nord, dove c’è pure disoccupazione, le città non somigliano ai mercati senza regole!
E’ proprio impossibile riunire tutti questi ambulanti in un unico posto unico come la pescheria o il Carmine, sorvegliando però rigorosamente che non spuntino altri ambulanti nel resto della città?
Scusate lo sfogo ma avevo sognato una città ordinata e pulita. Ma era proprio un sogno.