Perchè stravolgere i
classici?
Chi dà a certi registi
in vena di facile notorietà il diritto di stravolgere,
alterare, devastare classici che da secoli sono giunti a
noi? Chi può accettare che vengano rese irriconoscibili
oltre che ridicole opere immortali, patrimonio dell’umanità?
Sofocle, Euripide, Puccini, Bellini, Bizet vengano stravolti
da chi cerca lo scandalo purché si parli di loro senza
nessun rispetto per chi non può ormai difendere le proprie
opere. Ed ecco dobbiamo assistere ad una Antigone che vuole
“staccare la spina” al proprio fratello contro il volere di
Creonte che vuole tenerlo ancora in vita; ecco Eracle
trasformato nella prossima stagione al teatro greco di
Siracusa in una donna(!!!) come ha annunciato (o
minacciato) Emma Dante; ecco Alfredo Germont preparare un
minestrone per la sua Violetta; ecco Mimì in geans che va a
morire come un clochard in un lercio materasso.
Ma l’opera
più violentata è, forse, Carmen! Si va dall’entrata in scena
di Escamillo prima e di don Josè dopo in ascensore ( alla
Scala di Milano per la regia della sempre osannata Emma
Dante!), ai bambini sciolti nell’acido dai contrabbandieri
(al Massimo di Palermo), all’uccisione di don Josè da parte
di Carmen (Maggio Musicale Fiorentino) al fiore scagliato da
Carmen a don Josè sostituito da uno scialletto
appallottolato e strofinato sul proprio volto e alla
presenza in scena di baldi giovanotti nero vestiti armati di
tubi al neon (Teatro San Carlo di Napoli)! Se queste sono
le fantasie, le idee originali dei moderni registi, li
impieghino a scrivere loro nuove “immortali” opere o, in
mancanza, si avvisi chiaramente il pubblico che assisterà ad
un autentico “stupro”. La storia del teatro sia lirico
sia in prosa annovera ancora oggi mitiche messe in scena da
quelle di Visconti (maniacale nel pretendere l’adesione al
testo), a Enriquez a Strehler, a Zeffirelli (straordinaria
la sua “Carmen” all’Arena di Verona), tutte rispettose dei
testi e concludo con le parole di Strehler :”Io sono solo un
interprete di parole altrui”.
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