Appunti     

 

 

Presepi e minareti

 

 

Idiozia, ignoranza o semplicemente malafede?
Come definire diversamente la proposta avanzata da qualche maitre-a-penser di inserire nel presepe anche un minareto, giusto per rallegrare anche i bambini islamici che allestiscono il presepe nella scuola? A parte altre considerazioni che esprimerò più oltre, il signore in questione non sa che sarebbe un grosso svarione storico dato che l’Islam nacque seicento anni dopo Cristo? E che, prima di allora, i beduini che bivaccavano nel deserto erano adoratori di idoli?


E veniamo ad altre considerazioni per tutte le altre idee cervellotiche che vengono fuori secondo come gira la luna al bello spirito del giorno. La signorina che si preoccupa crocifisso a scuola, le maestre che non celebrano il Natale ma la “Festa della luce”, giustificando le loro prese di posizioni col dire che i bambini islamici o figli di atei potrebbero esserne turbati.


Ma questi delicati pargoletti come fanno ad essere turbati da un’immagine muta o da una natività tra pastori e pecore e non da tante immagini oscene, dal turpiloquio imperante in TV, dagli scheletri e zucche di Hallo ween?
Sono cresciuta in ambienti profondamente laici e non mi sono mai, dico mai, sentita turbata e men che mai offesa, dal crocifisso in qualsiasi posto esposto né ho mai preteso che fossero rimossi le varie immagini di santi che artisti; medici, negozianti tenevano in bella vista.
Ho rispettato e rispetto tutte le religioni e le loro usanze e riti; ho indossato il chador per visitare la moschea di Damasco, mi sono tolta le scarpe nei templi buddisti, e sono rimasta rispettosamente nel matroneo nelle sinagoghe.


Dunque trovo pretestuose tutte queste alzate d’ingegno ammantate di ossequioso rispetto verso gli islamici. Dice un nostro vecchio proverbio: “cu si senti pungiri, si nni nesci”.