Lettera aperta a Silvana
Grasso
Una risposta mancata Nei giorni scorsi, avevo
mandato una lettera al quotidiano “La Sicilia”, prendendo spunto da un
articolo di Silvana Grasso che si riferiva alla dichiarazione di Emma
Bonino di avere un cancro. La lettera, a tutt’oggi 29 c.m. non è stata
pubblicata e non so spiegarmene il motivo. Convinta (o illusa?) che
l’argomento possa comunque interessare, lo propongo in questo sito.
Vittoria Timmonieri
Prendo
spunto dell’articolo da lei pubblicato il 18 u. s. in occasione
dell’outing dell’on. Emma Bonino e del suo “tubero”, quello stesso
“alieno” della Fallaci e che li accomuna all’epitelioma, nome dolcissimo
che nasconde un mostro. Come dicevo prendo spunto da questo per
sottoporle alcune riflessioni. Chi le scrive è “ un’ex donna dal
fiore in bocca” che trent’anni fa ( si, non sono nella verde età) lesse
queste diagnosi il giorno dopo aver vissuto uno dei giorni più felici
della sua vita. E da quel momento la sua vita cambiò completamente:
dapprima le atroci sofferenze e, mi creda, molto più devastanti che uno
svuotamento di mammella o una caduta di capelli. Un calvario fatto di
sette aghi radioattivi infissi a pendolo nella lingua per cinque eterni
giorni e cinque notti, seguiti da operazioni gravemente invalidanti e
infine radiazioni che lasciavano senza forze. Giorno per giorno, ora
per ora tenni un diario in cui annotavo quello che vivevo ma soprattutto
i miei timori, le mie angosce. Perché le racconto tutto questo,
egregia signora? Perché il suo articolo mi ha fatto riflettere che
soltanto se si ha un nome famoso, gli si presta attenzione, che il
cancro viene sempre o quasi associato al polmone ( e i fumatori
conoscono bene il pericolo) o al seno mentre si ignorano altri tipi
ancor più devastanti di cancro. Sono una illustre sconosciuta ma ho
interessato a suo tempo la sezione catanese dell’ARCI affinché il mio
“Diario dei giorni amari” fosse pubblicizzato per incoraggiare chi fosse
colpito da questo male a non darsi per vinto e lottare per vincerlo. Non
ho avuto alcuna risposta (non chiedevo soldi o esclusiva) né dall’ARCI
né da altra associazione.Vox clamans in deserto. Infine al Premio Angelo
Musco dello scorso anno sono finita nella terna finale, preferendo la
giuria un altro testo, certo più consolatorio. Concludo questo mio
sfogo specificando che non cerco pubblicità e continuerò a leggere con
vero interesse i suoi scritti. Comunque le mie generalità sono
comunicate a “La Sicilia “.
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