A CATANIA "LA BELLA
GITANA" DI E CON ORNELLA GIUSTO
di Franco La Magna
Due
donne in una. Una donna in due. Disinnesca da ogni tragicità il problema
del “doppio” (eterno stereotipo letterario, fonte di copiose e laceranti
scissioni) Ornella Giusto, attrice-scrittrice siciliana trapiantata a
Roma e già apparsa - tra l’altro - in fiction televisive di successo,
che ripropone sulle scene catanesi il suo dolceamaro monologo “La bella
gitana” (“scherzo poetico-sentimentale”), sensuale, malinconica,
gioiosa, nostalgica, rabbiosa, poetica e passionale esplosione di
mediterranea, quasi materica e mai doma, vitalità. Alternando poesie,
meditazioni, nostalgiche rimembranze d’autobiografica infanzia perduta,
ma gelosamente custodita negli anfratti d’una vigile coscienza (la
canuta bontà del nonno, la severità della nonna, l’incerto baluginare di
folgorazioni adolescenziali, l’immagine indelebile della madre…), “La
bella gitana” - metaracconto-guida d’una ricerca-inseguimento d’un
paradigmatico uomo amato - porge alle travagliate lacerazioni d’amore di
Ornella la debordante esuberanza di Nella (espressa anche nell’incisivo
vernacolo siciliano), alterità continuamente in (apparente) ostruzione,
nella realtà necessaria fonte d’elisir esistenziale. E se infine la
bella gitana, ininterrottamente evocata, ritroverà il suo uomo vero (non
un bramato fantasma d’amore) e apprenderà gl’insegnamenti della
seduzione da una strega-precettrice (“guai a chi apre il proprio
cuore”), anche la scissione Ornella-Nella tenderà dialetticamente a
ricomporsi in un unicum non acquietato, ma finalmente accolto deprivato
d’insanabili contraddizioni.
Ornella Giusto, procace e carnale bellezza sicula, danza con grazia e
recita con le giuste modulazioni il doppio ruolo. Musiche originali di
Giuseppe Cusumano e autori vari.
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UN LIBRO DI FRANCO LA
MAGNA, ALLA IV MOSTRA DEL CINEMA DELLO STRETTO
Sarà
presentato giovedì 27 maggio – prima giornata della IV
edizione della “Mostra del Cinema dello Stretto” (direttore
artistico Anna Mazzaglia Miceli) – il libro
“Lo schermo trema. Letteratura siciliana e cinema”,
scritto dal critico cinematografico e storico del cinema catanese
Franco La Magna (Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria, 2010,
pp. 280, € 18,00, riccamente illustrato). Relatore d’eccezione il
Presidente del Torino Film Festival, Lorenzo Ventavoli, storico del
cinema, saggista, organizzatore di mostre e gestore di sale
cinematografiche piemontesi, che ne ha curato l’introduzione e che
nel corso della stessa giornata inaugurerà il Festival messinese.
Alla presentazione, in programma presso la Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università di Messina (alle ore 16,00),
interverranno tra gli altri: Dario Tomasello, docente del Corso di
laurea in Discipline delle Arti Figurative, della Musica e dello
Spettacolo dell’Università di Messina e lo storico del cinema Nino
Genovese. Sarà presente l’autore. Al termine della presentazione
verrà proiettato il film “Tigre reale” (1916) di Piero Fosco, alias
Giovanni Pastrone, interprete la grande diva messinese Pina
Menichelli e Febo Mari, tratto dal romanzo omonimo di Giovanni
Verga.
Il volume di La Magna, frutto di una meticolosa ricerca durata circa
tre anni, "compendio critico dell’apporto dato dalla letteratura
siciliana al cinema dalle origini ai nostri giorni – come si legge
nel retrocopertina – è la prima opera di sintesi sul rapporto tra
cinema e letteratura siciliana, scritta con linguaggio fluido e
gradevole, rivolta ad un pubblico generalista, cinefilo o
semplicemente curioso (insegnanti, studenti medi e universitari) ed
altresì un utilissimo aiuto per una rapida ma accurata informazione
agli specialisti e agli studiosi della materia. Un vero e proprio
“manuale”, da consultare o studiare, per chi voglia accostare una
materia così vasta e ricca di fascino". Circa duecento i film citati
tratti dalle opere dei molti autori ricordati, compresa una “ridda”
di minori ormai del tutto dimenticati.
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Si
svolgerà a Messina, dal 26 al 31 maggio, la IV edizione della
Mostra del Cinema dello Stretto.
Nella Multisala Apollo, al cinema Visconti e al Palazzo della Cultura –
dove sono previsti due eventi speciali e la serata finale con le
premiazioni – nel segno del rilancio culturale del territorio e della
valorizzazione del cinema italiano di qualità, che spesso vive gravi
difficoltà distributive nelle sale, si realizza un evento ideato dalla
Cooperativa e Casa di produzione Entr’Acte, con Anna Mazzaglia
Miceli direttore artistico e Solvi Stubing (attrice, giornalista,
produttrice) presidente del Comitato organizzativo. La rassegna
prevede il coinvolgimento, nel programma, di film proposti (in qualità
di produttori, coproduttori o distributori) da realtà prestigiose come
Cinecittà, l’Istituto Luce e la Filmoteca Regionale Siciliana, con
Sicilia Film Commission.
In particolare, la Mostra sarà inaugurata dal Presidente di una rassegna
di grande autorevolezza come il “Torino Film Festival”, Lorenzo
Ventavoli, che – nel corso di un incontro presso la facoltà di Scienze
della Formazione di Messina – racconterà la sua straordinaria scoperta
di un film dimenticato...

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Venerdì 19 Febbraio, alle ore 17.00, presso il Palazzo della
Cultura, in via Vittorio Emanuele 121, si terrà la conferenza sul tema:
"Carnevale e Cinema"
Relatore: Franco La Magna,
critico cinematografico e storico del cinema; interverranno:
Francesco Alliata, produttore cinematografico; Vitalba Andrea,
attrice; Turi Giordano, regista; Gilberto Idonea, attore;
Tuccio Musumeci, attore; Lucia Sardo, Attrice.
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L'ULTIMO PULCINELLA
di Carmelo La Carrubba
Il
teatro – si sa – si esprime attraverso la metafora e Pulcinella è la
metafora di cui si serve Maurizio Scaparro per rivolgersi ai giovani:
una maschera dietro la quale si può nascondere ognuno di noi e
attraverso la quale possiamo affermare di essere liberi, di potere
vivere e convivere in un mondo multirazziale e multiculturale. Ed il
teatro può assumersi questa funzione perché la maschera è l’essenza del
teatro. L’altro mezzo di comunicazione qual è il cinema – perché di un
film si tratta – può essere visto da un maggior numero di persone e può
portare loro una speranza per il futuro.
Forse un’utopia un po’ vaga ma necessaria dati i tempi che corrono in
cui dice Scaparro:”La cultura costa ma l’incultura costa ancora di più”.
Parliamo del film di Maurizio Scaparro “L’ultimo Pulcinella” proiettato
ieri sera, 22 dicembre, per lo Stabile di Catania, alla sala Verga,
presentato dal D.A. il regista Giuseppe Dipasquale e dall’autore.
Il film racconta la storia di un ragazzo che scappa da Napoli con
un’amica e va a Parigi e di suo padre, un attore che vive interpretando
Pulcinella. Il padre a Parigi incontra un suo vecchio amico, insegnante
di italiano alla Sorbona. Dal loro incontro e dalla vicinanza coi
giovani dei quartieri popolari nasce l’esigenza – di fronte alla
scoperta di un vecchio teatro – di costituire una compagnia con giovani
di varie nazionalità per fare rivivere attraverso l’arte dell’attore
napoletano la voce di Pulcinella: cioè della maschera del personaggio
attraverso la quale la poesia, i sogni di ognuno possano trovare la
parola.
Nel frattempo la polizia sorveglia e lo scontro sarebbe inevitabile se –
come avviene nel finale – fra utopia e speranza – il commissario e
Michelangelo (l’attore Massimo Ranieri che interpreta Pulcinella)
confrontandosi con la propria maschera (il casco antisommossa e la
maschera di Pulcinella) trovano la verità non tanto negli atteggiamenti
quanto nelle parole.
Il film oltre a essere ben diretto e interpretato da ottimi attori si
avvale di una schiera di giovani di varie nazionalità che convivono
nella banlieue parigina e di una splendida colonna sonora dai suoni
mediterranei e che ha in Massimo Ranieri uno straordinario interprete e
un magnifico cantante. Senza dimenticare l’importante partecipazione di
Domenico Balsamo, Adriana Asti, Jean Sorel, Valeria Cavalli, Antonio
Casagrande. Pur essendo un film sui giovani e per i giovani l’atmosfera
creata da Scaparro in teatro è nella scoperta di una periferia parigina
inedita al cinema così come gli ambienti della biblioteca
dell’università che sono di una raffinatezza estrema, di consapevole
maturità nel ricreare un ambiente culturale che affonda le radici fino
nella Rivoluzione francese come nel caso del teatro di campagna della
vecchia nobiltà francese schiantata dalla rivoluzione che viene scelto
per le rappresentazioni.
La scelta del teatro non è casuale ma emblematica di un momento
importante per mandare un messaggio. E’ quello che hanno fatto Maurizio
Scaparro e lo Stabile di Catania proiettando il film “L’ultimo
Pulcinella” in cui musica, cinema e teatro inviano il loro messaggio
“politico” per una comunità teatrale e una armonia possibile fra realtà
meticce. E’ la provocante utopia di Scaparro che si riassume nel gesto
teatrale che può diventare gesto rivoluzionario per costruire nuove
realtà comunitarie. |
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Aurelio Grimaldi ospite del multiplex
Cine Star
Giovedì 29 maggio a San Giovanni La Punta proiezione di “Anita.
Una vita per Garibaldi”
Sarà il regista siciliano Aurelio Grimaldi (dopo Salvo Presti) il
secondo ospite del ciclo di eventi organizzati dalla direzione del
multiplex Cine Star di San Giovanni La Punta, con la collaborazione
artistica del critico cinematografico e giornalista Fr anco
La Magna, che curerà l’incontro, il cui inizio è previsto per le ore
20,00 di giovedì 29 maggio, presso una delle nove sale del multiplex.
All’incontro farà seguito la proiezione (ingresso per inviti) di
Anita. Una vita per Garibaldi, ultimo film di Grimaldi, prodotto
dalla Isvema di Solvi Stubing (che appare nel film nel ruolo di una maga
tedesca), una coproduzione italo-brasiliana, girato in Brasile e
realizzato nel 2007 in omaggio al bicentenario della nascita di Giuseppe
Garibaldi, celebrato eroe dei due monti. Il film, ancora in attesa di
distribuzione, verrà proiettato a Catania per la prima volta e narra
l’appassionato amore della focosa Aninha Ribeira (interpretata dalla
giovane esordiente Milena Toscano) per Garibaldi (Maurizio Aiello). La
donna, in Brasile ancora onorata come eroina nazionale, si unì a
Garibaldi, che era fuggito dalle carceri di Genova dopo una condanna a
morte, “la quale – ricorda Grimaldi – lasciò subito il marito (Manuel
Duarte, con cui si era sposata a 14 anni) per seguire Garibaldi nella
lotta”.
Conosciuta Anita a Laguna, la cittadina brasiliana dove era nata e
viveva, Garibaldi – già unitosi ai “farrapos” (gli straccioni) rivoltosi
ribellatisi all’impero portoghese per proclamare l’indipendenza del Rio
Grande del Sud – da quel momento non lascerà più la compagna fino alla
morte di lei, avvenuta come è noto nelle paludi di Comacchio nel 1849
(dopo il rientro della coppia in Italia, nel periodo della Repubblica
Romana) quando la donna, che aveva conosciuto Garibaldi a 18 anni, ne
aveva appena compiuti 27 ed era incinta del quinto figlio, perito con
lei. Il film di Grimaldi “per la prima volta analizza sul grande schermo
la figura di Anita, offuscata soprattutto in Italia da Garibaldi”, dice
ancora il regista e ripercorre lo struggente, epico e drammatico amore
dei due rivoluzionari “legati dalla forza fisica, dall’amore, dalla sete
di libertà, dal gusto dell’avventura e della sfida”.
Presentato nel giugno dello scorso anno, in anteprima mondiale, alla
prima edizione dell’Italian Australian Film Festival di Sidney e nato da
un’idea di Raffaele Mallucci, marito della Stubing, dopo aver visto uno
spettacolo teatrale su di lei, Anita ha avuto fino ad oggi una
scarsissima circuitazione non essendo ancora uscito nelle sale
cinematografiche italiane.
Prossimo appuntamento, sempre al Cine Star, giovedì 5 giugno
alle ore 20,00, con il film L’aria del lago, di Alberto Rondalli,
tratto dal popolare romanzo “Il segreto di Ortelia” di Andrea Vitali,
ambientato a Bellano, presso Lecco, tra la fine della prima guerra
mondiale e gli anni del fascismo. Protagonista l’attore catanese Mario
Opinato, ospite della serata condotta come sempre da Franco La Magna.
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EVENTI CINEMATOGRAFICI AL MULTIPLEX CINE
STAR
Dal 22 maggio quattro serate dedicate al cinema
“invisibile”, curate di Franco La Magna.
Quattro
serate a scopo culturale, con ingresso ad inviti, dedicate al “cinema
invisibile” - quello rifiutato dal circuito commerciale da una
spesso miope “censura di mercato”, che generalmente trova spazio nelle
kermesse dei molti festival cinematografici - si svolgeranno a partire
dal 22 maggio e fino al 12 giugno presso il multiplex “Cine
Star” (“I Portali”) di San Giovanni La Punta. Il programma
comprendente film, corti, docu-fiction ed opere inedite è stato curato
dal critico e giornalista cinematografico Franco La Magna, che
curerà anche gli incontri con i registi e gli attori, con la
collaborazione di Ketty Lanzafame della direzione del “Cine Star-I
Portali”. Questo in dettaglio lo svolgimento delle serate:
Giovedì 22 maggio h. 20,00 (sala 1) :
Luce verticale.
Rosario Livatino-il martirio
(2007) docu-drama di Salvatore Presti, con
Francesco Giuffrida. Incontro con il regista
messinese, programmista e regista RAI e Marcello
Trovato (direttore della fotografia). Attraverso
testimonianze dirette (padre, madre, docenti,
amici…) un’immagine “inedita” del coraggioso
giudice ucciso dalla mafia sulla scorrimento
veloce Caltanissetta-Agrigento. Dello stesso
regista verrà anche proiettato il corto
Arsura,
tratto da una novella di Luigi Pirandello.
Giovedì 29 maggio, h. 20,00 (sala 1):
Anita.Una vita per
Garibaldi (2007) di
Aurelio Grimaldi. Incontro con il regista
siciliano Aurelio Grimaldi. La figura della
coraggiosa compagna dell’eroe dei due mondi e la
storia del loro grande amore, narrata per la
prima volta sul grande schermo e ambientata nel
Brasile dei primi anni dell’800. Interpreti:
Milena Toscano (Anita) e Maurizio Aiello
(Garibaldi).
Giovedì 5 giugno:, h. 20,00 (sala 1) :
L’aria del lago
(2007) di Alberto Rondalli; coproduzione
RAI. Incontro con l’attore protagonista catanese
Mario Opinato. Dal romanzo popolare dello
scrittore comasco Andrea Vitali “Il segreto di
Ortelia”, una storia italiana degli anni ’30
alla Piero Chiara, tra servette, postriboli e
“sciabolate di perfida volgarità borghese”. Con:
Mario Opinato, Ruggero Cara e Francesca Mainetti
Giovedì 12 giugno, h. 20,00 (sala 1):
Lemuri. Il bacio di
Lilith (2008) di Gianni
Virgadaula. Incontro con il
regista-documentarista nato a Milano e l’attrice
Cinzia Susino. Un horror muto in bianco e nero,
completo di didascalie, che ricalca il cinema
espressionista tedesco degli anni ’20, prendendo
a modello i celeberrimi Nosferatu di
Murnau e Vampyr del danese Dreyer. Il
film è commentato dalle musiche scritte
appositamente dall’ensamble catanese “Darshan” .
Un’opera “gotica”, tenebrosa e terrificante,
girata prevalentemente nel feudo dei marchesi
Bagni, a Caniccattìni Bagni. Interpreti: Cinzia
Susino, Tanino Golino, Daniela Barra, Denise
Uccello, Emanuele Giammusso e Walter Maestosi,
“storica” presenza televisiva RAI. |
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ETNAFEST CINEMA

Il 28 aprile debutta la sezione
Cinema di Etnafest,
curata da Sebastiano Gesù.
Ad aprire la quinta stagione, un programma
ricchissimo. Si comincia con una mostra,
"L'Archivio dei Sogni".
Si prosegue con un originalissimo spettacolo di
lanterne “magiche”. Infine la proiezione di un
film di Luigi Comencini,
"La valigia dei sogni" del 1953
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ANTEPRIMA NAZIONALE PER IL FILM "CARAVAGGIO"
Lunedì
11 febbraio, alle ore 16.00 nella Sala
Stampa de “Le Ciminiere” di Catania, avrà luogo
la conferenza stampa di presentazione del film
CARAVAGGIO
che sarà presentato in anteprima nazionale,
stesso giorno, alle ore 21.00 al Cinema Odeon,
di Catania in via Paolo Corridoni, 19.
Il film è una coproduzione internazionale fra
Titania Produzioni - RAI Fiction -
GMT Productions - Institut del Cinema
Català - EOS Entertainment.
È prodotto da Ida Di Benedetto e Stefania
Bifano per Titania Produzioni in
collaborazione con RAI Cinema e con la Regione
Siciliana, Dipartimento Regionale dei Beni
Culturali Ambientali e della Educazione
Permanente nell’ambito del Programma “Sensi
Contemporanei Cinema e audiovisivo”.
Il film che conta sulla regia di Angelo
Longoni, e sulla cinematografia di Vittorio
Storaro è distribuito dalla 01 e sarà nelle sale
italiane nella Primavera del 2008. |
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UN LIBRO DI
FRANCO LA MAGNA AL TORINO FILM
FESTIVAL
“Vi
ravviso, o luoghi ameni. Vincenzo
Bellini nel cinema e nella
televisione” il nuovo libro del
giornalista e critico
cinematografico catanese
Franco La
Magna (Città del Sole
edizioni, Reggio Calabria, 2007, pp.
205, € 15,00), sarà presentato
domenica 25 alle ore 15,00 presso il
“Circolo dei lettori” (via
Bogino, 9 Torino) nell’ambito delle
manifestazioni del
Torino Film
Festival, uno dei più
importanti Festival cinematografici
europei, giunto alla 25.a edizione.
Relatore d’eccezione lo stesso
presidente del Torino Film Festival,
Lorenzo
Ventavoli, storico del
cinema e gestore di sale
cinematografiche piemontesi,
operatore culturale già autore di
numerose pubblicazioni sul cinema.
La presentazione sarà accompagnata
da proiezioni di spezzoni di film
estrapolate da un montaggio curato
dallo stesso La Magna che
abbracciano un arco temporale di
circa 80 anni, da La canzone
dell’amore (1930) di Gennaro
Righelli, considerato il primo film
sonoro italiano fino al recentissimo
Norma (2005) del regista di origini
armene Boris Airapetian, secondo
film-opera tratto dalla produzione
operistica di Bellini in Italia
immeritatamente del tutto
sconosciuto, passando da film rari o
ritenuti smarriti ma recentemente
ritrovati come nel caso di Troppo
tardi t’ho conosciuta (1940) di
Emanuele Caracciolo (titolo mutuato
da una celeberrima aria di “Norma”),
tratto da una commedia di Nino
Martoglio e interpretato dal tenore
etneo Franco Lo Giudice.
Il volume di Franco La Magna,
introdotto da Ermanno Comuzio e
frutto di una meticolosa ricerca
filologica durata anni, ha
individuato oltre cento film in cui
a vario titolo è presente Vincenzo
Bellini, soprattutto attraverso
brani musicali tratte dalle opere
del “Cigno” di Catania, oltre ai
(pochi) film biografici o muti o che
comunque contengano riferimenti
belliniani, compresi (ovviamente con
la dovuta prudenza) i casi dubbi.
Filmografia, viodeografia,
teatrografia, bibliografia
essenziale ed indice dei nomi,
completano un’opera assolutamente
unica nel suo genere che si muove
agevolmente tra cinefilia e
melomania
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AL
VIA LA 43a RASSEGNA
CINEMATOGRAFICA DELL'ACI CLUB
di
F.L.M.
Giunto all’invidiabile traguardo del
43° anno
di ininterrotta attività, l’Aci
Club di Acireale
–
presidente il giornalista
Turi Pittera
– ripropone anche quest’anno a
partire dal 22 novembre un
cartellone quanto mai ricco di
offerte, che ne fanno uno degli
appuntamenti culturali più seguiti
ed amati della città di Acireale. A
partire dal film d’esordio (“L’uomo
di vetro” di Stefano Incerti,
tragica storia del primo pentito di
mafia, canonicamente girata ed
ambientata in Sicilia), passando dai
“colori della commedia” (tra tutti
“Le ragioni dell’aragosta” di
Sabina Guzzanti), dai grandi autori
(Ermanno Olmi, Ken Loach…),
“biografie e sentimenti” (“La vie
en rose” ed altri) e film di
grande resa estetica (lo
sbalorditivo “Quattro minuti”
del tedesco Chris Kraus o il cinese
“La guerra dei fiori rossi”
di Zhang Vuan) o politico-ideologica
(“Il colore della libertà”), la
rassegna acese con i suoi 16 film
offre sapientemente uno spaccato
della cinematografia contemporanea,
sia allo spettatore colto ed
esigente che a quello non
necessariam ente
cinefilo.
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Grande
successo e partecipazione, presso i
locali della Libreria Cavallotto
di c.so Sicilia 91 a Catania, per
l’incontro con il regista
Pasquale
Scimeca.
Presenti all’evento la famiglia
Cavallotto e, per il cinema
Alfieri Multisala, l’amministratore
Filippo Battaglia e la
responsabile management e
comunicazione
Claudia
Sardella.
Il regista ha subito voluto spiegare
agli intervenuti il perché della
realizzazione di un film su Rosso
Malpelo, sottolineando l’importanza
del binomio letteratura-cinema.
Nella sua carriera ha avuto modo di
apprezzare diversi autori che
avevano sviluppato un percorso
letterario pervaso dal verismo,
anche e soprattutto quando fosse
orientato all’ambito sociale e
politico, ritrovando nelle loro
opere lo spunto per raccontare una
realtà spesso non conosciuta.
Così nasce la sua rielaborazione in
chiave cinematografica della novella
verghiana
“Rosso Malpelo”, che
diviene un film di denuncia, una
metafora che racconta la realtà di
un passato lontano, quasi scomparso
dalla memoria dei siciliani, ma che
è purtroppo presente in diverse
parti del mondo.
La pellicola, girata in territorio
ennese, tra Sperlinga e le antiche
miniere oggi sede del parco di
Grottacalda-Floristella, si presenta
come strumento di sensibilizzazione
e informazione sul tema del lavoro
minorile.
Come sottolinea il critico e storico
del cinema
Sebastiano Gesù, il
regista ha sviluppato un percorso
linguistico opposto rispetto a
quello verghiano. Scimeca ha infatti
“ritradotto la lingua usata dal
Verga al dialetto” e l’ha usata
simbolicamente come assenza di
collegamento con una realtà non
facilmente comprensibile ma che anzi
crea isolamento.
Il regista racconta la sua
esperienza in Brasile e spiega come
oggi si stia sviluppando un nuovo
fenomeno, la creazione di una lingua
creata dagli stessi bambini che
vivono nelle favelas quale risultato
dell’isolamento culturale e sociale
dal mondo degli adulti e dalla
civiltà in genere. Un paradosso
della contemporaneità, che vede in
un mondo ormai fortemente
globalizzato la presenza di realtà
così isolate e lontane da quanto la
nostra società ritiene umano e
civile.
Il film è parte di un progetto più
ampio, curato dal Ministero della
Solidarietà sociale, con l’obiettivo
concreto di aiutare migliaia di
bambini boliviani che ogni giorno,
come il Rosso Malpelo di Verga, si
trovano a soffrire e, a volte, anche
morire lavorando in condizioni
disumane. “Recitare in questo film
e' stata una splendida esperienza,
alla quale ho detto subito di sì”
queste le parole dell’attrice
Lucia Sardo
che ha parlato della sua
partecipazione al film e della
condivisione della causa sociale che
il film supporta. “Luoghi splendidi
che da siciliana non conoscevo” così
la stessa ha commentato Sperlinga,
illustrando le bellezze
paesaggistiche del luogo.
Durante l’incontro molti sono stati
gli interventi di chi aveva già
visto il film e rivisto nel proprio
passato il racconto di parte della
propria vita. Presente anche un
familiare della famiglia Cavallotto
che lavorava come tornitore in
miniera. Grandi complimenti e
applausi dal pubblico per il grado
di attenzione e interesse che il
film ha riscosso proprio nei giovani
sia durante la visione degli
studenti al cinema Alfieri che
presso il carcere minorile in cui è
stato proiettato.
L’incontro ha permesso la
presentazione del progetto che
coinvolge le scuole della provincia
di Catania nell’opportunità di
assistere alla visione del film,
grazie alla collaborazione di
Multisala Alfieri e delle Librerie
Cavallotto che, in occasione
dell’evento, hanno promosso il
dialogo con altri referenti
scolastici che aderiranno al
progetto.
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Siamo lieti di
segnalarvi il libro del giornalista e critico
cinematografico
Franco La Magna,
che ci guida alla scoperta dei film e delle
trasmissioni televisive che hanno avuto come
protagonista il grande compositore catanese
Vncenzo Bellini
Franco
La Magna
“VI RAVVISO, O LUOGHI AMENI”
“Città del Sole” Edizioni
Anno 2007
Pagine 182
Prezzo €uro 15,00
Vincenzo Bellini ha incarnato perfettamente
il personaggio del genio romantico. Ammirato
dagli artisti contemporanei, osannato dal
pubblico, corteggiato e conteso dai salotti
aristocratici di tutta Europa. La morte
prematura lo ha consacrato al mito. Ma è
soprattutto la straordinaria bellezza delle sue
opere ad incantare da due secoli il pubblico
mondiale. Anche il cinema e la televisione, ma
soprattutto la "settima arte", hanno contribuito
in modo non indifferente ad accrescerne la fama
immortale. Vi ravviso, o luoghi ameni è il
racconto avvincente e appassionato della
straordinaria avventura cinematografica e
televisi va
del "Cigno" di Catania. |
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OMAGGIO A LUCHINO VISCONTI
Incontro
con Francesco Rosi
10 maggio ore 10,30
Monastero dei Benedettini
Mostra “Episodio del mare – Omaggio a
Luchino Visconti”
ore 19,00 Cucine del
Refettorio-Monastero dei Benedettini
Proiezione del film “La terra trema”
ore 20,30 Teatro Sangiorgi
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